allegri sarri

 

Juve-Napoli: avanti a braccetto. E le altre?

 

Bianconeri e azzurri sembrano aver già ammazzato il campionato. Ma sarà davvero lotta a due sino alla fine ?

 

 

Era nelle previsioni. E ci hanno messo appena 5 giornate a staccarsi dal gruppo. Napoli e Juventus erano e restano le grandi favorite per la vittoria finale del campionato. Il gap tra le due sembra essersti assottigliato, per merito degli azzurri di Sarri. La netta sensazione è che quest'anno ci sarà lotta vera sino alla fine, ciò che non c'è mai stato negli ultimi anni. L'ultimo scudetto davvero lottato punto a punto è quello del 2011-2012, il primo dell'era Conte. Poi tutto liscio per la Juventus dell'ex CT, prima, e di Allegri, poi.

 

Da una parte la forza della Juventus, come rosa, come tradizione ed esperienza, come attitudine alla vittoria e come furbizia e cinismo (si veda la gara vinta mercoledi' allo Stadium con la Fiorentina per averne un'idea), dall'altra il bel calcio sfrontato degli uomini di Sarri. La conferma di tutti gli uomini, il patto scudetto, la crescita esponenziale di Mertens ed Insigne, su tutti. Buoni motivi perchè anche il Napoli sia serissimo candidato alla vittoria finale.

 

Ma se tra le due sembra esserci quasi perfetto equilibrio, le altre che seguono sembrano essere già staccate. Non tanto a livello di punti, anche perchè essendo giunti solo alla quinta giornata i distacchi valgono un'incollatura. Quanto più per ciò che è stato messo in mostra. Ognuna delle squadre che inseguono la coppia di testa ha qualche problema.

 

L'Inter è quella che sin qui ha fatto meglio (l'unica delle 4 inseguitrici a non aver perso) a livello di continuità di risultati, ma è anche quella che certamente ha messo in mostra il gioco peggiore. Inoltre la scarsa profondità di rosa, perlomeno in attacco e difesa, dove mancano i primi rincalzi ai pur buonissimi titolari, rappresenta un altro "malus" di cui tener conto.

 

Il Milan è ondivago. Ha vinto 9 partite su 10 ufficiali, ma ha affrontato avversari modesti. Al primo scoglio, si è ernato in malo modo. Montella deve assemblare una rosa con 11 arrivi nuovi, e gli servirà tempo. Come Spalletti, ha alcune mancanze a livello di profondità di rosa nel reparto di centrocampo. Inoltre l'Europa League, col tempo, toglierà energie ad una rosa che non era più abituata ai 3 impegni settimanali.

 

Quella che, come rosa ed attitudine, si avvicina di più al duo di testa è la Roma, che vive però con qualche accenno di fatica il passaggio da Spalletti a Di Francesco. Inoltre, qualche infortunio di troppo ed un girone di Champions (con Chelsea ed Atletico) che probabilmente riserverà amare conclusioni, rischiano di fare accendere un ambiente che ha bisogno solo di miccia ed innesco per esplodere. L'impressione è però che, se i giallorossi prenderanno fiducia da una serie positiva, potranno iniziare a macinare punti, lasciando alle due milanesi l'ultimo posto utile per l'approdo in Champions League.

 

Ancor più dietro arranca la Lazio, reduce dalla batosta subita per mano del Napoli. Non solo il risultato, l'1-4 casalingo, ma anche gli strascichi. Inzaghi si ritrova con tantissimi infortuni in difesa e con una rosa, cortissima, che non riesce a far fronte alla doppia competizione. Dovrà resistere sino a gennaio e sperare nei rinforzi.

 

 

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