coincidenze

 

 Coincidenze? Io non credo...

 

Il Sassuolo verso la B, l'Udinese arranca, la Samp lotta per non cadere in C: qualcuno ha forse chiuso i rubinetti? Chissà...

 

Come definisce il vocabolario il termine 'coincidenza'? 'Concorso di fatti o circostanze fortuite'.

Ebbene, in Serie A possiamo assistere ad una curiosa coincidenza: sappiamo tutti che la Juventus, l'estate scorsa, fu graziata per 'salvare il brand', ma con il sostantivo 'brand' si voleva sì sottolineare il 'brand Juventus', però anche quello della Serie A. Infatti, se i PM ed i giudici avessero veramente voluto andare a fondo della vicenda, sarebbe saltata mezza Serie A.

E qui possiamo tornare all'incipit, cioè alle 'coincidenze'.

La Juve, sotto stretto controllo e con la promessa di 'non farlo più', ha interrotto i flussi di magheggi e prebende per i propri sodali e guarda un po' che succede: il Sassuolo sta per retrocedere.

E' finita la pacchia? Probabile.

Ma quali erano le altre società coinvolte nel 'giro' bianconero?

Atalanta, Samp e Udinese; tranne l'Atalanta, che ha comunque le spalle ben coperte dalla proprietà, la Samp è in B e lotta per non andare in C, nonostante il Maestro Pirlo in panchina; l'Udinese è a 3 punti dalla zona retrocessione e fatica ad uscirne.

Coincidenze? Può darsi. Ma Leroy Jethro Gibbs, nella sua 'Regola n. 39', sostiene che 'Non esistono le coincidenze'.

Il Sassuolo è una tassa a tutti gli effetti che incombe sulle società di calcio; c'è chi si accoda e c'è chi rifiuta. Diciamo, in parole, spicce, che il Sassuolo è la 'fille de joie' della Serie A; 'Ti serve un favore? Parliamone', 'Vuoi questo giocatore? Ok, ma la quotazione la faccio io e ti devi adeguare'.

Un po' quel che successe l'estate scorsa con Frattesi; valutato dai neroverdi 40mln, l'Inter si è dovuta accordare, anche perché, ai nerazzurri, serviva un 'favore', cioè prenderlo in prestito perché non aveva i soldi. Ma attenzione: Marotta è molto amico di Carnevali e così è riuscito a rifilargli, al costo del prestito (6mln), tal Mulattieri Samuele da La Spezia, ad oggi 20 presenze e zero reti in A; 20 presenze per un 'mostruoso' totale di 243', cioè 12 a presenza di media e mai dall'inizio e mai per 90'.

E ieri è stata comunque una giornata positiva, per noi milanisti: il Sassuolo in piena zona retrocessione e, dando un occhio alla B, lo Spezia è stato sconfitto 2-0 in casa dalla Feralpi Salò ed ora rischia seriamente la C.

Sassuolo in B, Spezia in C: 'ogni cosa al suo posto', diciamo.

Cambiamo discorso: nei giorni scorsi si è fatto tanto parlare dell'intervista a Cardinale, durante la quale, il CEO di RB ha ammesso che è "… totalmente pronto a costruire da solo lo stadio del Milan, ma sono aperto a valutare anche altre opzioni, senza escludere una potenziale collaborazione con l’Inter".

Ecco: quest'ultimo passaggio mi ha fatto sobbalzare.

'Non è possibile, cazzo!' mi sono messo a urlare, tanto che il mio cane si è destato e mi ha fissato a lungo con quell'aria da 'Vuoi che muoro (cit.)?'.

Non posso accettare che, ancora una volta, si debba correre in soccorso delle merde! Già successe con S. Siro ai tempi, per guadagnarne cosa, poi? Strafottenza e prese in giro. Questi non hanno il becco d'un quattrino, vivono di intrallazzi politici e finanziari da sempre, hanno un presidente ai domiciliari, non ripagano i debiti, barano clamorosamente, sono agevolati da arbitraggi e calendari e dovremmo aiutarli ancora? Ma che spariscano, piuttosto!

Per fortuna è arrivato Mauro Suma a rassicurarmi, almeno un po': giustamente, il buon Mauro ha sottolineato che, dato che dovremo comunque convivere con Inter e Comune di Milano per un altro paio di annetti, e che la vicenda stadio, seppur ben avviata, non è ancora definitiva, è cosa buona e giusta mantenere ottimi rapporti con la controparte, fare un po' di sano e ruffiano equilibrismo, insomma.

Perché, personalmente, staccherei definitivamente la spina dal Mondo Milan in due soli casi:

1 – stadio in collaborazione con le merde;

2 – ritorno di Paolo Maldini.

C'era anche una terza opzione: la proprietà araba. Su questa, però, ed al momento, ho deciso di chiudere un occhio, perché una proprietà di quei Paesi eviterebbe di vedere insozzato il nostro stemma con arcobaleni e scemenze del genere.

E va be', dai; domani andremo a Roma ad affrontare la Lazio di Sarri, che fatica ad andare d'accordo con Lotito.

Contro i biancocelesti non ci dice proprio benissimo, ultimamente: l'anno scorso ne prendemmo 4, in quel gennaio disastroso del 2023; nel 2021, perdemmo 0-3, con Orsato arbitro, il quale preferì non vedere un fallo clamoroso ai danni di Chalanoglu ai limiti dell'area laziale, che, sul contropiede successivo, siglò il 2-0. Però ci sono anche due successi: 3-0 nel 2020 e 2-1 nel 2022. Non pareggiamo a Roma contro la Lazio dal 2018 (1-1, autorete di Wallace e gol del pari di Correa al 94'). Nel computo totale, a Roma abbiamo giocato 80 volte in Serie A: 23 vittorie, 21 sconfitte e 36 pareggi.

[Prossimo allenatore del Milan, quote personali: Pioli 60%, Thiago Motta 20%, Altri 20%. E per fortuna nessuno parla più di Lopetegui].

Forza Milan, sempre e per sempre!

 

 

 


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