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Battere il Napoli dopo 10 anni

 

Tanto è passato dall'ultimo successo sui campani; invertire la rotta è d'obbligo. Stadio: ma Sala sa di cosa sta parlando o va a tentoni?

 

Domenica sera ci sarà Milan-Napoli e arbitrerà Doveri. Sarà la trentesima volta che l'arbitro di Roma dirigerà il Milan, dalla prima del 2013 all'ultima dello scorso dicembre a Salerno. Con lui arbitro, abbiamo vinto 15 volte e perse 6, ma con un andamento quanto meno curioso: dal 2013 al 2017, in 12 partite, abbiamo vinto 11 volte e pareggiata una. Dal 2017 al 2023, troviamo solo 4 vittorie, le 6 sconfitte e 7 pareggi; la prima sconfitta con Doveri arbitro è, guarda caso, un Napoli-Milan 2-1, poi ci sono 2 derby, una sconfitta contro il Genoa (tutte in casa), un 1-3 a Udine ed uno 0-2 a La Spezia. L'ultimo successo arbitrato da Doveri è il match scudetto di Sassuolo del 2022, 0-3.

Doveri ha arbitrato Milan-Napoli a S. Siro una sola volta, nel 2019, con l'incontro che terminò 0-0 e sulle panchine delle due squadre sedevano Gattuso su quella rossonera e Ancelotti su quella napoletana.

Ma non è tanto Doveri da temere, ma il famigerato Di Bello al VAR, quello del 'fuorigioco geografico' chiamato proprio in un Milan-Napoli di un paio di stagioni addietro.

La statistica più allarmante, però, riguarda proprio gli scontri col Napoli in Serie A; infatti, se guardiamo negli archivi, non li battiamo da praticamente 10 anni! Era il dicembre 2014 quando il Milan di Pippo Inzaghi affrontò il Napoli di Benitez e vinse 2-0 con reti di Ménéz e Bonaventura. Era un Milan davvero di basso livello: Diego Lopez, Bonera, Rami (Zapata), Mexès, Armero, Poli(Muntari), De Jong, Montolivo (Essien), Honda, Ménéz, Bonaventura. Vengono i brividi...

Da allora, figurano solo 2 successi contro i partenopei: un 2-0 del 2019 in Coppa Italia (doppietta di Piatek) e 1-0 di Champions un anno fa, con gol di Bennacer. Tre le sconfitte negli ultimi 3 match in Serie A.

In questi giorni si fa tanto parlare di stadio e di riforme che la FIGC vorrebbe introdurre nel calcio professionistico.

Per quanto concerne lo stadio, registriamo l'ennesima, scontata, imbarazzante figure di merda del primo cittadino di Milano, l'interista-ecologista Beppe Sala, il quale, pensando di mettere a tacere Barbara Berlusconi con il suo solito sprezzante 'garbo' da radical chic, ha invece dimostrato innanzi tutto di non avere la più pallida idea di cosa stia parlando ed anche di non conoscere la reale situazione dello stadio di S. Siro, oltre, ovviamente, a tutta la sua incapacità ed inadeguatezza come sindaco, il quale passerà alla storia per aver fatto 'emigrare' il Milan fuori città (e, forse, forse, forse anche l'Inter) e per aver fatto perdere a Milano un quantità di denaro che peserà sulle casse comunali per decenni.

Pensare di poter rinnovare, rimodernare, ristrutturare S. Siro con 300mln mantenendo la capienza dell'impianto al 95%, tra l'altro, non solo è palesemente una fesseria sesquipedale, ma rientra di diritto in quel famoso 'cahier des rêve' che piace tanto alla sinistra nostrana, un libro dove scrivere battute e freddure per tener buono il popolino per un certo lasso di tempo, utile per studiare una exit strategy per ripulirsi l'immagine, magari incolpando qualcun altro.

La FIGC è all'opera: attenzione! Il pericolo che si attuino riforme idiote è dietro l'angolo, come spesso accade in Italy. Perché, nel nostro Paese, le riforme non si fanno ascoltando le necessità e le urgenze di chi ne ha bisogno, ma i partiti politici. E tutti noi sappiamo che, quando la politica entra in qualsiasi settore, possiamo dichiarare quel settore 'marcio', se non proprio 'defunto'.

Le ipotesi al vaglio di Gravina sono le seguenti:

  • ridurre le squadre professionistiche da 100 a 80, con accorpamento di B e C;
  • accantonamento dell'idea del campionato a 18 squadre (l'unica proposta sensata è stata subito messa da parte...);
  • retrocessioni e promozioni, play off;
  • riduzione del paracadute per le retrocesse da 60 a 30mln;
  • nuovo format per la Coppa Italia (allargamento a tutti i Club professionistici, gara secca);
  • norme più stringenti per l'iscrizione al campionato; indice di liquidità, patrimonio netto che dovrà essere tassativamente positivo, risultato d'esercizio, perdite da estinguere in 4 mesi. Il caso volle, però, che almeno due big (Inter e Roma sicuramente) sarebbero fuori dai parametri ed allora, questa novità potrebbe essere messa in stand-by per qualche stagione... Ma non mi dire...

L'Inter, per fare un esempio, ha il patrimonio netto negativo; cosa significa? Che anche se vendesse tutto ciò che possiede, non riuscirebbe a coprire i debiti fin qui accumulati. Idem la Roma.

Roma che, si dice, sia in vendita e che i Friedkin abbiano già preso contatti con alcuni fondi arabi.

I fondi arabi sono un po' come la 'panacea di tutti i mali'; quando non si sa a chi rifilare qualcosa, ecco che spunta il celebre 'fondo arabo interessato'. Il fondo arabo è, più o meno, come l'omino che sa far tutto e che esiste in tutti i paesini sparsi nel mondo; serve un idraulico? Ecco l'omino col giratubi; serve l'elettricista? Arriva l'omino con la torcia e l'amperometro, il multimetro e l'ohmmetro; serve il muratore? Compare l'omino con frattazzo e cemento; s'è rotta l'anta dell'armadio? L'omino accorre con sega e pialla. Nessuno sa dove abiti, nessuno sa quanti anni abbia, e si racconta sia andato in pensione a 40 anni per invalidità. Comunque, l'omino ha anche rasaerba e decespugliatore, se servisse.

Allenatore AC Milan 2024/25: 5% Conte, 15% Thiago Motta, 5% Farioli, 75% conferma di Pioli; queste le mie percentuali ad oggi.

Domani, chissà.

Forza Milan, sempre e per sempre!

 

 


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