Zanzara

 

Come in una favola...

 

Mancavano pochi minuti alle 5 e Diego decise di andare sotto la doccia. Aveva camminato nella boscaglia del fiume Reno tutto il pomeriggio. Un pò per lurido sfogo, molto per ingannare l’ennesima attesa. Era il terzo tentativo di godimento. Paura !!
Era il giorno 13 maggio.. nella storia dell’umanità è il giorno dell’ apparizione di Maria… Fatima. Il miracolo più credibile.
E’ il giorno dell’attentato a Papa Wojtyla . Molti anni fa. Maggio è un mese meraviglioso. Per Diego è stato a lungo luogo di preghiera nell’infanzia.
L’infanzia….l’unico immenso periodo di serenità inconsapevole. Regalo della sorte. Senza merito alcuno e di alcuno.


Ci si arrampicava sugli alberi di marusticani e ciliegie, si scappava inseguiti.. si andava controvoglia, ma non troppa, a recitar fioretti sul far della sera.
Nella valle i colori del Maggio sono impareggiabili. Se chiedete ad un vecchio sessantenne (età tremenda di Diego) di di ricordare momenti d’infanzia goduta, dice….Maggio. Sta per finire la scuola, finisce il campionato,la coppa campioni. Si sta fuori la sera. Si ride già al bar fino a notte fonda. Si corteggiano le fanciulle in piazza. Senza cavar nulla, ma in fondo l’unica felicità di un uomo e di una donna è corteggiare e corteggiarsi. Il resto è carta straccia.
Come diceva un saggio “Quando sei sicuro che sta per dartela.. scappa via. Hai già visto la luna, sta arrivando il temporale”.
Questo maggio era diverso per Diego. Tribolatissimo, si erano messi di traverso avvenimenti inellutabili, ma comunque scomodi. Solo una invincibile striscia bianca-azzurra accompagnava i suoi sogni. E provava a non far rovinare a nessuno una favola di tale portata.
Mentre scendono le prime gocce di rugiada calda dalla doccia, in sottofondo un urlo strozzato. Come quando sgozzi il maiale perchè prendi male il cuore. Alessandro Sovrani, la voce per sempre di casa-Spal , emette rumori senza senso. Non si capisce.
Diego esce bagnato dalla doccia. Se avesse una moglie la sera lo rimproverebbe. A quello servono le mogli.
Non se ne cura. Quando mai una donna riesce a condividere in ugual misura le emozioni che riassumono la vita attraverso un pallone.
“Attenzione… Ceravolo porta in vantaggio il Benevento sul Frosinone”.. Diego scivola per terra,non sente dolore. Il bagnato della doccia si asciuga sul corpo. Lo sostituisce miracolosamente, come fossimo a Fatima, un fenomeno che per velocità non ha spiegazioni. Ora l’umido sono 2 limpide lacrime. Non piangeva dal 24 dicembre dell’anno prima, per una aggressione cattiva di un mondo cattivo. Quel mondo che sta per lasciare. Per sempre.
Quando Alessandro Sovrani riesce a dire…. “Amici ferraresi, dopo 49 anni la Spal è in serie A” , Diego si siede, guarda in alto, si guarda allo specchio e si sente ricco . Innanorato della sua vita. Orgoglioso. Non lo era da quando uscì con il diploma in mano di ragioniere. La sua condanna. Non lo sapeva.
“E’ sempre il solito orgoglio che ti frega”

Io lo conosco Diego. E’ un vecchio ormai alla fine, ha fatto tante cose, troppe. Ne ha sbagliate tante, troppe. Lo hanno giudicato tutti. Troppi.
E’ stato sui giornali prima per meriti, poi demeriti. E’ stato nel cuore di molti, prima contenti di accoglierlo, poi espulso con paura.
Diego è stato spesso nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma non sa togliersi dai guai prima, li deve vivere i guai.
Si trova sfinito nel viale di chiusura e quando gli capita di star bene si sorprende. A volte scaccia la felicità. Chi non lo conosce pensa sia superficialità. Chi lo conosce (3…4… …5 anime in tutto : tante !!!) sa che è smisurato amore per le esagerazioni. Parente stretto di una fortissima voglia di vivere e far vivere il mondo intorno.
Diego preferiva un gol di Zidane ad un cinema con la ragaazza che non aveva. Che non voleva. Quanta saggezza a ventanni.
Però a Zidane non ha lasciato soldi e cuore, il mondo femminile si è preso l’uno e l’altro.
Diego preferisce anche ora un gol di Luca Mora ad una cena con colleghi di lavoro. Diego si è più emozionato nella piazza del Castello di Ferrara, abbracciato a corpi estranei. Meglio lì che abbracciato ad una donna che a volte dorme senza ascoltarti, che a volte non sa se esaudisce i desideri. Che non conosce spesso l’amore senza condzioni.
“Ho fatto in tempo ad avere un futuro, che non fosse soltanto per me”…Parole dorate che Ligabue ha prestato alla festa della Spal nella notte spettacolare del 14 maggio 2017. Sì.. un futuro….parole grandi mentre la piazza piange la sua storia. Mentre i vivi sperano nel bacio dei morti. Lontani. Una Spal..lata alla vita che passa !!!

Lo conosco Diego e so che ha capito, con la cavalcata della Spal cosa vuol dire anche nello sport arrivare un attimo prima sulle cose impossibili. Iniziare anni prima ad amare un colore, seguirlo in un nebbioso pomeriggio pre-natalizio a Piacenza in 20 persone perse nella nebbia. Diego sa che l’apoteosi nasce dal vuoto che cè prima quando si trasforma l’ orgasmo lento e solo per te. 
 Ci sono cose che capisci tardi, ed anche lui le ha capite tardi. Amare una cosa povera fuori ma ricchissima dentro , è come innamorarsi di una donna brutta ma speciale. E’ cosa tua perché gli altri non la capiscono. Perché un gol di Higuain non varrà mai un cross di Lazzari e tiro al volo di Antenucci….reteeeeeeeeeeeee.
La Spal è la mamma, è quello che non torna, quello che non si potrà mai tradire, anche quando ripiomberà da dove è venuta.Perchè è troppo bello amare chi viene dalla miniera, della campagna, dalla merda. Sapendo che là tornerà. Amare un uomo ricco conviene, ma non potrai mai godere come fare l’amore con il figlio del contadino di Scortichino in una notte di luna piena. 
 Diego aveva girato mezzo mondo per seguire la Juve, ma quello che ha provato in questi mesi ed alle 16,57 del 13 maggio non lo aveva mai sentito.
L‘inno di una curva Ovest diventata casa sua era la sua parabola e la sua promessa , recitava anche “Spal alè, non tifo per gli squadron ma tifo te !!!” Poesia !!!!
Se conosceste Diego non pensereste che è un coro banale. Ma Diego lo conoscono in pochi. Molto pochi.

Io lo conosco bene invece. So che per addormentarsi sogna di tornare nella sua città, di vivere Ferrara ed i suoi profumi, i suoi dialetti,le sue volgarità. Diego ci tornerà ed è una delle cose che lo tiene in vita. Perchè cè un sacco di gente che ride, che ti guarda libera.
Ha saputo coinvolgere amici nuovi nel traffico spallino e nei ristoranti odorosi di salama. Figlia che non si accorgeva di un gol perché guardava i visi del mondo e non il campo.
E’ stata soddisfazione fare innamorare della città più bella del mondo (piccola licenza dai…) gente che non la conosceva. E’ stato bello chiedere a tifosi non ferraresi la formazione e sentirsi dire veloce .. Meret .. Lazzari.. Bonifazi …Vicari … Cremonesi… Beghetto.. Schiattarella… Arini … Luca Mora … Floccari … Antenucci … (e poi ..per tutti .. Zigooooni)…
In questo Diego è speciale, sa richiamare persone, perché ama le persone anche quando sembra fargli male. E quando scopre che amici che dovrebbero sapere quanto contasse per lui quel 13 maggio ore 16,57, non partecipare, non essere li, non brindare, non drogarsi ….ci rimane male.
Perché ogni giorno per Diego è una scommessa. Possibilmente da perdere.

Lo conosco bene Diego e so che se è rimasto allegro in mesi tristi lo deve tanto a questa avventura che nello sport .. in un gol ha il meno…. ma che di sociale, di ricordi, di vita ,di voglia di condividere ha tanto. Lo conosco Diego e so certo che lo so, che il piccolo vessillo biancazzurro che sventola sulla lapide del fratellone, capostipite di uno sfegatato tifo spallino, lo ha messo lui. Perché dieci anni fa glielo aveva promesso. Per riparare al tanto , troppo non fatto per lui, giurò :” ti riporto la Spal in serie A Poi ti posso anche raggiungere”.
Senza paura. Promessa mantenuta, sulla faccia e nel culo di chi pensa che Diego non mantiene le promesse.
COME IN UNA FAVOLA.

 

 

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