a testa alta

 

L'italiano esce sempre a testa alta. Forse.

 

Stamattina passeggiavo sul lungolago di Desenzano; faceva molto caldo ma tirava una piacevole brezza dal lago che mitigava leggermente il bollore generale. Mentre osservavo Sirmione che sembrava galleggiare sull’acqua laggiù nella foschia, non m’avvedo di una piccola protuberanza del marciapiede e inciampo: sembravo un pirla qualsiasi che cercava di mantenersi in piedi mulinando le braccia come nemmeno la Pellegrini alle Olimpiadi. Alla fine, è vero, non sono caduto ma le persone che erano lì attorno si sono fatte sicuramente una bella risata; così ho continuato la mia passeggiata ‘facendo finta di niente’. E la prima cosa che m’è venuta in mente è che ne ero uscito a testa alta.

 

Noi italiani usciamo sempre ‘a testa alta’, anche quando facciamo figure di merda. Prendete la Sciuventus, come la chiama Altafini; tre anni fa le busca dal Barcellona in finale di CL praticamente non toccando palla ma uscirono a testa alta; lo scorso giugno, stessa cosa dopo la finale col Real, una finale giocata nel primo tempo e dimenticata nel secondo. Fognini, ieri sera, se la giocava a Wimbledon (piccola parentesi fonetica: non si pronuncia ‘uimbledon’ ma ‘uimbeldon’: chiedete pure a Mangiante) contro Murray, n. 1 ATP; partita proibitiva, ovvio. Noi italiani sull’erba sembriamo i tedeschi nel traffico di Roma: nel panico. Ma Fabio stava facendo davvero il match della vita: al quarto set si trova in vantaggio 5-2 ed ottiene addirittura 5 palle per chiudere il set. Morale della favola: perde il set 7-5, viene eliminato da Wimbledon come da programma ma nell’intervista eccolo lì che assicura di essere uscito a testa alta.

I nostri ministri vanno qui e là a elemosinare solidarietà per i troppi migranti (che han voluto loro stessi, diciamolo), prendono regolarmente sberle a destra e a manca ma tornano in Patria tronfi e felici dichiarando che ci hanno ascoltato attentamente ma che i clandestini (non sono profughi) ce li dobbiamo tenere noi. E’ evidente che la situazione sia loro sfuggita di mano e che ora è troppo tardi per rimediare; dal punto di vista dell’ordine pubblico mi sa che non abbiamo ancora visto niente ma ci diranno che è tutto sotto controllo. Tanto a loro che gliene frega? Vivono sotto scorta in torri d’avorio e a Capalbio i migranti mica ce li mandano. E se ne escono a testa alta. 

Siamo credo l’unico Paese al mondo che festeggia ogni anno una sconfitta epocale e ne facciamo una ricorrenza importantissima, guai a parlarne male. Abbiamo onorato i 150 anni dell’unità d’Italia (che unità non fu ma ‘unificazione’), dopo che il Sud fu depredato e i suoi patrioti perseguitati fino ad essere rinchiusi in campi di prigionia e dopo che il Lombardo-veneto si era chiaramente espresso per la non unificazione. Festeggiamo la Repubblica dopo che il referendum Monarchia-Repubblica fu abilmente truccato.Però ne usciamo a testa alta; per forza, altrimenti dovremmo sorbirci il mare di melma (e sono educato) che attraversiamo nella speranza che nessuno faccia l’onda.

Un padre che mette in piedi casini a non finire pur di vedere morta la propria figlia viene celebrato come un paladino dei diritti umani. L’aborto? Una conquista della civiltà. Certo: al 2015, dal 1978, anno di entrata in vigore della legge 194, i morti per aborto sono stati 5729709. Uccidiamo gli italiani per sostituirli con gli stranieri.Usciamo a testa alta. Non c’accorgiamo della merda che pestiamo ma chissenefrega: la testa è alta.

Un po’ come Cristiano Doni, idolo incontrastato della Curva atalantina fino a qualche anno fa. Ricordate? Quando faceva gol, si metteva il dito indice ed il medio sotto il mento come a dire ‘sempre a testa alta’. Fu arrestato e confessò. 

Un Paese alla deriva, irriformabile, defunto; d’altronde, cosa ci aspettiamo da un popolo che va alle primarie di un partito e paga per votare? Se quel partito fosse alla canna del gas capirei ma il patrimonio del suddetto partito non è nemmeno quantificabile tanto sia immenso, fra capannoni, sedi di partito e sindacati, uffici, immobili, negozi, centri sociali etc… Alle ultime elezioni, i terremotati del centro Italia, dove le macerie sono ancora presenti al 92% e dove intere famiglie vivono ancora nelle tende, han votato ancora per quel partito. Ieri leggevo di una ragazza che ha lavorato a singhiozzo prendendo 300 euro al mese per un anno ma il suo 2 per mille al partito non lo farà mancare. Una giusta ricompensa, mi pare, per averle facilitato la vita.

Nel mio paesino, in vista dell’ultimo dell’anno, c’era gente che si lagnava del fatto che il Comune non avesse organizzato nulla per il Capodanno: non sanno nemmeno divertirsi senza lo Stato-Badante! Dove cazzo vogliamo andare? Sempre nel mio paesino, grazie a Monti e ad uno Stato che prende soldi senza rendere nulla, la biblioteca correva il rischio di chiusura. Proposta di un gruppo di cittadini: tassiamoci. Avete capito? Non ne hanno ancora abbastanza! Lo Stato ci porta via l’80% di ciò che guadagniamo ma c’è gente vuole tassarsi! Inaudito.

Il mio paese è uno spaccato dell’Italia: un tizio, un paio d’anni fa, ha aperto un negozio in centro. Cartello in vetrina: ‘Prodotti tipici modenesi e trentini’. Cazzo, siamo in provincia di Brescia, che gliene frega alla gente dei prodotti tipici emiliani e trentini? Nulla. Ed infatti chiude. Ma non in silenzio; la colpa, a dire del tizio, è del Comune che non farebbe nulla per i piccoli commercianti.

 Avete presente il piccolo Charlie condannato a morte dall’Alta Corte britannica? Non sono mancati commenti nemmeno su questo pietoso caso, nel mio comune. Una scrive su fb: ‘Dovremmo dare più attenzione ai cuccioli, sia di cane che di uomo’. Cuccioli d’uomo? Bambini, porca miseria, BAMBINI! Se tuo figlio è un cucciolo, come la prenderesti se io ti chiamassi cagna o scrofa o vacca? Robe da vomito.

Mi raccomando: l’importante è uscire a testa alta. Talmente alta che prima o poi andremo a sbattere contro lo stipite della porta dell’inferno.

 

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