buffon gigio

 

Che sia intoccabile, ma non egoista

 

A 40 anni record e obbiettivi ancora da raggiungere e qualche errore di troppo. Nel suo ruolo la Nazionale ha già il suo "grande avvenire"

 

 Dopo la "Caporetto" del Santiago Bernabeu se ne son fatte di analisi. Criticata la scelta della Federazione per aver scelto e blindato un C.T. con zero esperienza internazionale. Massacrato naturalmente Ventura per aver schierato una formazione troppo presuntuosa, troppo spavalda ad affrontare i maghi del palleggio in casa loro con soli due centrocampisti puri. Massacrato Bonucci bersaglio di critiche di ogni genere che nemmeno noi milanisti al miglior Bonera (o al peggior a seconda dei punti di vista) abbiamo mai rivolto.
Ma una considerazione su un Gigi Buffon che ha lasciato molto a desiderare, specialmente sulla punizione dell'1-0 credo di non averne sentite tante, anzi non ne ho sentite proprio.
E allora mi permetto di sollevare io l'argomento. Ma non una critica, ma un ragionamento più ampio proprio partendo dalle dichiarazioni fatte dallo stesso capitano azzurro. Gigi Buffon ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport che "la Nazionale Italiana ha un grande avvenire", quindi la domanda non può non sorgere spontanea: perchè non lasciamo spazio a queasto avvenire?

Buffon compirà 40 anni il prossimo gennaio ed ormai vuoi o non vuoi la sua carriera è agli sgoccioli, così come le prestazioni soprattutto in partite decisive mostrano ormai qualche pecca. Nella sua carriera può vantare un esperienza quasi irripetibile. Ha giocato quattro Mondiali con la maglia azzurra con cui è riuscito a togliersi la soddisfazione più importante della sua carriera vincendo il Mondiale 2006, quando era davvero il portiere "numero uno" al mondo e era ancora stimato come uomo dal sottoscritto.
E a prendere questa decisione può essere solo e soltanto lui. Specialmente in questo momento storico in cui l'Italia si trova, con il rischio tutt'altro che trascurabile di non poter nemmeno partecipare ai mondiali in Russia del prossimo anno. Figuriamoci se Tavecchio si sognerà mai di mettere bocca. Figuriamoci se Giampiero Ventura già nell'occhio del ciclone per quanto detto prima, si azzarderà mai a prendere una decisione del genere. Figuriamoci se mai l'opinione pubblica capitanata dai mass media farà mai altrettanto, anzi sarebbe la prima ad indignarsi. E avrebbero anche i loro motivi, perchè sicuramente sosterrebbero quanto detto ad inizio capoverso.

Nessuno gli sta chiedendo di mollare completamente, anzi. Gli chiedo semplicemente di non essere egoista. Ha dichiarato più volte di voler essere il primo giocatore ad aver partecipato a sei Mondiali, e di sognare di alzare la Coppa del Mondo da capitano a 40 anni suonati imitando Dino Zoff. Tutto legittimo per carità. Obbiettivi che tra l'altro possono comunque essere raggiunti senza fare la parte del cannibale, ovvero monopolizzare la titolarità della porta azzurra. In una Italia fatta di giovani, di cui tanti all'eventuale prima o massimo seconda esperienza alla fase finale di un torneo per Nazionali, con una pressione elevatissima da sostenere, una figura come lui ha indubbiamente grande significato. E non per essere di parte, visto che nel momento in cui si parla di nazionale bisogna togliersi momentaneamente la maglia del club per cui si tifa, ma lascerebbe spazio a Gigio Donnarumma, uno dei simboli del "grande avvenire" citato nell'intervista all "Rosa". E la prima occasione utile sarebbe proprio la partita di stasera contro Israele.

 

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