Cardinale

 

Non siamo mica gli americani

 

L'allontanamento di Maldini è stato uno shock per tutti, ma è stato davvero un provvedimento esagerato, irriguardoso, catastrofico?

 

Il tifoso milanista domenica sera, al termine di Milan-Verona 3-1: 'Oh finalmente questo campionato è finito!'.

Dopo 10 minuti, c'è l'addio a Ibra; il tifoso milanista, commosso, esclama: 'Beh, il tempo passa per tutti; grazie di tutto Zlatan, ma dobbiamo andare avanti'.

Poi arriva il lunedì sera; il succitato tifoso è sereno, pensa già al mercato, nonostante il peso sul cuore per Ibra, e spera in acquisti importanti. Ma ecco che arriva la bomba del siluramento di Maldini.

Il tifoso non ci crede, come può d'altronde credere ad una castroneria del genere? Maldini è il Milan, non se ne andrà mai e mai verrà esonerato. 'I soliti giornalisti del ciufolo che fanno dell'allarmismo gratuito solo per umiliarci nella settimana della finale di Champions delle merdacce', pensa.

Ma la notizia prende corpo, si trasforma da crisalide in farfalla e vola sui siti e sulle testate dei giornali.

E' tutto vero: Gerry Cardinale ha messo alla porta Maldini.

'Sarà Manuel Maldini di sicuro', spera il nostro tifoso.

E invece no: Paolo Maldini sollevato dall'incarico di DT con decorrenza immediata.

Cosa fa allora in nostro tifoso? Come un perfetto soldatino cerebroprivo, apre FB, Instagram, Twitter e comincia a postare: 'RedBirdout! Cardinale maiale! AmeriCani! Gerry 'a Carogna!!!! Arridatece Maldini! Maldini è il Milan! Ha scoperto lui l'acqua calda, il fuoco ed il vento!' e via così, senza alcun senso e senza un minimo di obiettività.

Tutto ebbe inizio con Leonardo: contrasti. Leonardo se ne va.

Poi venne Gazidis: contrasti. Gazidis arriva a termine mandato e se ne va.

Poi ecco i Singer: in ballo c'è il rinnovo del contratto. Paolino pesta i piedi, sbraita sulla Gazzetta, perde tempo prezioso per il mercato, ottiene quel che vuole da Elliot, ma ormai le occasioni sul mercato sono andate, sparite e si deve arrangiare con ciò che resta nel piatto. I Singer poi vendono a RedBird.

Con Cardinale c'è sintonia, piena sintonia. L'amore è sbocciato.

Ma Maldini è Maldini, mica si accontenta di 'andare d'accordo' con la proprietà, no: lui deve essere un 'one man show'.

Ed arrivano le interviste, nelle quali non si fa pregare nel lanciare stilettate alla proprietà, reprimende, avvisi, post scriptum, sorrisetti.

Che succede alla fine? Che il copione è sempre il medesimo: litiga con Cardinale, però stavolta è Maldini che se ne va, anzi, che viene messo alla porta.

'Non siamo mica gli americani che loro possono sparare agli indiani' cantava Vasco; ma Maldini ha fatto l'indiano, ha lanciato le sue frecciatine e così si è beccato un siluro dritto dove non batte il sole.

Dispiace, certo che dispiace; Maldini e suo padre hanno scritto la storia del nostro amatissimo Milan e sapere che non ci sarà più mette un po' di tristezza.

Un grazie è doveroso, più di un grazie, anzi.

Però Cardinale ha dimostrato di averceli di piombo, poche storie: adesso la responsabilità è tutta sulle sue spalle e le sue decisioni, le sue scelte saranno l'arma preferita dei mediocri, che, alla prima sconfitta, riverseranno sul web la loro bile, pronti a nascondersi invece in caso di successi.

A Paolo Maldini ancora un grazie e si ricordi: la gloria segue la virtù come la sua stessa ombra.

A Cardinale un monito: 'Guardati dall'ira del... tifoso paziente'.

Certo che se Maldini aveva in progetto di piazzare Pirlo al posto di Pioli, han fatto bene a liquidarlo, altroché! E non dimentichiamoci della scelta di Giampaolo, voluto fortemente da Paolo e Zorro.

Che si fosse rotto qualcosa tra Maldini e Pioli lo si notava da un po'; poi, quando l'allenatore disse in una intervista: 'A fine campionato parlo io', tutto è sembrato più chiaro.

Domanda: se non si fosse chiamato Paolo Maldini ma Riccardo Tentennante o Chupacabra Cadabra, sarebbe stato confermato come DT?

No.

A proposito di Pioli: sembrava quello più a rischio, quello in bilico, quello con le valigie in mano, quello con la posizione più debole e invece sarà al centro del progetto. Alla faccia di quello youtuber che ce la mena da mesi con 'Conte al Milan! Vogliamo Conte al Milan!'; 'vogliamo' chi? Tenetecelo a debita distanza quello lì, non dovrà mai sedersi sulla nostra panchina, piuttosto.

E adesso, sotto con il mercato degli algoritmi! Sono davvero curioso. Magari un po' preoccupato, ma fiducioso, tutto sommato.

Forza Milan, sempre e per sempre!

 

 

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