calhanoglu

 

Caro Hakan, ma vai a fare in .....!

 

Pensavamo di aver vissuto la delusione più grossa sul lato umano con Gigio, invece il turco è riuscito a fare di peggio!

 

 

Onestamente non pensavo andasse a finire in questo modo, e credo non lo pensasse nemmeno lui, dal momento che solo all’inizio degli Europei l’Inter si è ritrovata improvvisamente a dover sostituire Eriksen. Sicuramente Calhanoglu non aveva rinnovato col Milan perché sperava che Euro 2020 (o 2021) rappresentasse una vetrina in cui mettersi in mostra, attirando le offerte milionarie di qualche club, ed invece la vetrina si è trasformata in una triste passerella della nazionale turca, rovinosamente eliminata con zero punti e soddisfazioni.

Ma il fato era in agguato, ed ecco che l’occasione gli si è presentata per motivi tutt’altro che preventivabili. E così il Milan si ritrova con la seconda fuoriuscita per scadenza di contratto, dopo aver fatto la propria proposta di rinnovo alle cifre che il club riteneva insindacabilmente non modificabili. Il Milan ha dato una valutazione ai propri giocatori, in base a questa ha formulato una proposta pluriennale di rinnovo, mettendo come regola aulica quella di non partecipare a nessun gioco al rialzo: o accetti la proposta oppure ci salutiamo qui. Non si tratta di un tetto salariale come in molti vogliono farla passare, ma semplicemente proposte di rinnovo sulla base del valore che il club da ai suoi giocatori. Così ha pensato che 7 (parte fissa più bonus) erano i milioni che poteva offrire a Ibra (che ha accettato), 8 a Donnarumma e 4 a Calhanoglu (rifiutate).

Noi siamo assolutamente allineati con l’operato della dirigenza, che mette l’Ac Milan al di sopra di tutto, continuando la politica già intrapresa da qualche hanno che prevede la costruzione di una squadra giovane, il contenimento del monte ingaggi, la riduzione del peso delle commissioni dei procuratori-ricattatori. Correzione in corsa per il raggiungimento del risultato sportivo (materializzato col ritorno in Champions), il ricorso a qualche giocatore di esperienza come uomo guida della rosa più giovane del panorama europeo. Questo è il Milan oggi, e come ha detto Paolo Maldini il risultato sportivo ottenuto dal Milan di Pioli “rappresenta solo l’inizio, e non un punto di arrivo”.

Ecco, la parte sportiva condotta fin qui magistralmente da Paolo rappresenta la migliore garanzia per il futuro per noi tifosi rossoneri. Maldini, Massara e Gazidis lavoreranno di concerto per rinforzare una squadra che il prossimo hanno si ripresenterà a sfidare il gotha del calcio europeo e per la quale “giocare regolarmente la Champions deve rappresentare la normalità”. È per tutto questo che oggi accordiamo la massima fiducia a questa dirigenza in quella che sarà la conduzione del mercato, convinti che il giudizio definitivo lo daremo solo alla fine, giudicando come sempre i fatti e non le voci o le notizie che sappiamo benissimo non provenire dall’interno del club. Appoggiamo le scelte societarie, siamo fiduciosi ma nello stesso tempo dobbiamo realisticamente dire che con gli addii di Gigio e Calha, e con il ritorno alla base di Brahim Diaz e Dalot (per ora), questa squadra oggi è tecnicamente meno forte di quella che ha concluso lo scorso campionato. Ma oggi è il 22 giugno, quindi il mercato non è neppure cominciato.

Al di là dell’aspetto tecnico e delle valutazioni sul comportamento societario, due considerazioni su questi personaggi però voglio farle. Pensavo che il top della delusione, sul lato umano, fosse rappresentato da Donnarumma, un bamboccio nelle mani di un procuratore maiale che non ha minimamente dimostrato un senso pur minimo di riconoscenza nei confronti del club che lo ha cresciuto e fatto diventare un campione, lasciandolo a scadenza di contratto. Ma nella viltà del suo gesto si può anche capire uno che va a guadagnare un ingaggio superiore all’attuale del 66% ed a giocare con un club tra i più forti oggi in Europa. Peggio, molto peggio fa invece Calhanoglu, uno che decide di non accettare una proposta di 4 milioni netti all’anno per 4 anni dal suo attuale club per andare a giocare con il club più odiato dai tifosi rossoneri, in cambio di un triennale che prevede un ingaggio di 4,5 milioni il primo anno e 5 nei due anni successivi, senza bonus di sorta (fonte Gazzetta dello Sport).

Beh caro Hakan, fare questo gesto di altissimo tradimento per quattro soldi in più fa letteralmente crollare la considerazione che avevamo verso di te come uomo e professionista, facendoci veramente comprendere di che pasta sei fatto. Del resto se avessimo dato il giusto peso alle vicende del tuo passato tedesco forse non ci saremmo sorpresi di nulla. Ed allora caro Hakan permettici di salutarti come si conviene in casi come questi e senza nessun rancore: ma vai a fare in culo va!

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