Ultima frontiera: i media al servizio dei procuratori!
È triste dirlo, ma è ricominciato in pieno il calciomercato, un carrozzone fatto prevalentemente di minchiate a cui, non si capisce ancora bene come e perché...
Decine di “esperti di mercato” che spuntano in questo periodo come funghi, e che dotati di una “patente” certificata da fonti inesistenti, gettano giornalmente nei social “rumors”, indiscrezioni, voci, “pare che...”, a cui i pesci abboccano con una facilità disarmante. Alla lunga schiera di quelli che non sanno un cazzo, si aggiungono gli esperti veri, gli originali, quelli che si sono creati la fama perché imboccati dai procuratori, che si danno battaglia per chi da in anteprima la notizia e che sono pronti a rinfacciarsi pubblicamente il fatto che una velina del rivale si sia poi rivelata sbagliata. Pensateci bene: i nomi che girano intorno alle squadre sono sempre gli stessi, e sono tanti, venuti fuori da intuizioni, da coincidenze, da un nome buttato la da qualcuno a volte anche per caso.
In un elenco di duecento nomi accostati ad una società dalla fine di maggio alla fine di agosto vuoi che almeno uno non si riveli veritiero? E su quel nome l’aspirante insider si guadagna le stimmate dell’esperto, che lo fa vivere di rendita per qualche sessione tra il popolo dei malati di mercato, quelli che vorrebbero cambiare un giocatore al giorno, quelli che trattano la materia come se dovessero costruire le squadre alla Play, che parlano di milioni di euro come se nulla fosse (tanto li spendono gli altri), e che (e questa è la parte più allucinante) in base alle proprie preferenze o alle mancate acquisizioni, indirizzano il proprio tifo durante il campionato, prendendo di mira i giocatori delle proprie squadre che hanno come sola colpa il fatto di giocare al posto di qualcuno che doveva arrivare e che invece arrivato non è! Quanti tifosi abbiamo visto accanirsi per partito preso sui Calhanoglu, sui Suso, sui Castillejo e sui Romagnoli di turno, bersagliati a prescindere solo perché non sono stati venduti, e quanti la domenica sperano di vederli giocare male e sbagliare per poter andare sul social e fare il figo dicendo “io l’avevo detto”? Una follia, anzi una patologia, ingenerata da questa voglia perenne di calciomercato che fa passare in secondo piano ciò che succede sul campo. I giornalisti (o pseudo tali) dicevamo, gli esperti, quelli che fondamentalmente si dividono in due categorie:da una parte la folta schiera di chi non sa un cazzo e non fa neanche niente per sapere (incorrendo in figure di merda mondiali), e dall’altra chi le sue fonti ce le ha, ma in cambio delle notizie, per costruirsi un lavoro, è disposto a leccare il culo ed a diffondere a reti unificate i messaggi che quei procuratori vogliono far passare tra la gente credulona
Da una parte chi continua a dare per fatta la firma dello svincolato Giroud al Milan, non sapendo neanche che da due mesi il Chelsea ha rinnovato il contratto del giocatore che di fatto in scadenza non è (e che adesso si nascondono dietro al fatto che “gli agenti assicurano che lui vuole venire via al Milan e lo farà a zero”), e dall’altra chi va in televisione a dare la notizia che Donnarumma ha trovato l’accordo col Psg, che andrà a guadagnare molto di più di quello che gli offriva il Milan, che la scelta l’ha fatta unicamente il giocatore e che non si è minimamente parlato di commissioni per il procuratore perché in Francia le commissioni extra (a parte la percentuale sull’ingaggio) sono vietate. Come se le cose riportate da Report lunedì sera non fossero abbastanza chiare per dirci che di modi per farsi pagare le commissioni in nero ce ne sono a bizzeffe (soprattutto da chi è un esperto di fatturazioni false e gonfiate). Ecco, l’ultima frontiera che dovevamo vedere è l’informazione in mano ai procuratori! Per fortuna che poi esistono dirigenti come Maldini e Massara che non rivelano lo straccio di una notizia a nessuno e che dalla sera alla mattina presentano ai tifosi dei nuovi giocatori che fino a quel momento nessuno (e sottolineo nessuno) aveva nominato neanche per sbaglio. Ecco, lì ci si compiace coi propri dirigenti e si gode dello sputtanamento ai danni degli espertoni.
