Rangnick

 

Ben venga Ralf, ma...

 

Saprà adattarsi al calcio italiano? Il dubbio c'è. Mercato: l'occasione per liberarsi da chi più di tanto non ha saputo o voluto dare. Che rifondazione sia ma che sia totale

 

Settimana scorsa conclusi il mio pezzo con 'Forza Milan, andiamo a Torino a far vedere come si vince in 10 contro 12'; quando giochi contro la Juve hai... gioco facile. Sai già in partenza 2 o 3 cosette, che solo col tempo riesci a scolpirtele nel cranio: la prima, è che, comunque vada, a fine match sarai incazzato; la seconda, è che o ti danno un rigore contro od una espulsione e la terza è che il 50% delle ammonizioni non avrà alcun senso.

Contro la Juve c'è poco da fare; è così da tempo immemore ed il vuoto di 'potere' lasciato dai Berlusconi e dai Moratti, ha permesso alla Juve di occupare scranni a tutti i livelli.

Io sono anni che non seguo i bianconeri, nemmeno quando giocano contro il Milan. E sto molto meglio. Evito incazzature, malumori, travasi di bile. Loro sono fatti così: a vincere regolarmente non ce la fanno.

E la notizia diffusa ieri, secondo cui l'Ajax nel 1973 scese in campo per perdere la Coppa dei Campioni contro proprio gli equini sabaudi, mi ha fatto sbellicare; nemmeno quella son riusciti a vincere! Robe da Juve.

Giornataccia, ieri, per la Juve; Ringhio è riuscito ad imbavagliarla, come il miglior Trapattoni, e a far sua la Coppa Italia. Ed è un vero piacere poi sapere che Dybala, il giocatore più scorretto in assoluto del mondo calcistico, aveva sbagliato il rigore. Il godimento, poi, è aumentato a dismisura quando viene a sapere che Sarri, in conferenza pre-match, aveva dichiarato che, contro il Milan, la Juve non s'era impegnata perché 'non ce n'era bisogno'. In effetti, loro hanno gli arbitri che giocano in vece loro.

Cambiando discorso, ieri mattina Tuttosport recava in prima pagina una notizia sugosa: 'Rangnick, accordo raggiunto col Milan'; ed in mattinata anche Baiocchini a SS24 ha confermato che a breve ci sarà anche la firma. Il tedesco arriverà molto probabilmente nella doppia veste di allenatore e DT per la prima volta in Italia.

Gli interrogativi sono principalmente dovuti a due motivazioni: in un calcio così complesso dal punto di vista umano come quello italiano, come si rapporterà Rangnick? E, sempre basandosi sul difficile doppio ruolo in procinto di ricoprire, saprà Rangnick districarsi egregiamente in entrambe le posizioni?

In Italia, come ben sappiamo, è tutto un puttanaio, un casino senza rimedi, a partire dall'alto del governo per finire nella più squallida e abbandonata periferia; o hai la pellaccia dura, oppure salti. Se non sei navigato, qui hai vita breve, ti mangiano a colazione e ti espellano prima di cena. Le regole sono tante e devi essere bravo non tanto a rispettarle ma ad aggirarle: potrà mai un tedesco adattarsi a questo scempio della civiltà?

Mi aspetto comunque un mercato molto, molto attivo, da parte dei rossoneri; il momento è occasione per fare piazza pulita da giocatori che fino ad ora non hanno dato molto alla causa oppure che vedono il loro percorso in rossonero senza sbocchi; duole dirlo, ma Calhanoglu, Calabria, Conti, Bonaventura, Paquetà, Musacchio (i primi che mi vengono in mente) non hanno più un ruolo, han dato quel che dovevano o potevano ed ora è meglio disfarsene. Che senso avrebbe investire ancora su elementi che non hanno saputo esprimersi (o voluto o potuto) in anni di militanza milanista?

Togliamo le ragnatele dagli angoli e ridipingiamo Casa Milan.

 

banner orizz pubb mdtube

Su questo sito usiamo i cookies, anche di terze parti. Navigandolo accetti.