Maran

 

Le mosse della disperazione

Che sia A o B, quest'anno la tendenza all'esonero a fine campionato sembra una prassi quasi consolidata.

 

La stagione calcistica nostrana sta volgendo al termine. Ormai manca poco al termine di una stagione che vede però diverse squadre in lotta per diversi obiettivi. In particolare, per quanto riguarda la lotta per non retrocedere, stiamo vivendo sia in Serie A, che in Serie B, al fenomeno dell'esonero a pochissime giornate dal termine. Un fenomeno, quello sopracitato, che induce chi vi scrive a fare delle particolari considerazioni che però partono da un unico punto. la disperazione.

Udinese e Chievo in A, con Lopez a Cagliari in bilico; e Brescia in B, dove Cellino ha ricominciato a cambiare allenatori come ai bei tempi nel capoluogo sardo; tutte queste situazioni hanno come minimo comune denominatore la disperazione di una situazione di classifica, nelal quale troviamo ovviamente diverse ragioni, che poi hanno portato al cambio. Partendo da Udine dunque, con la Famiglia Pozzo che dopo undici sconfitte consecutive ha esonerato Oddo per prendere Tudor, in un momento nel quale i bianconeri sembravano ormai destinati ad una lenta e triste agonia in termini caratteriali, tecnici, tattici, motivazionali e fisici. Il pareggio di Benevento ha finalmente stoppato questa clamorosa serie di sconfitte, e ha dato modo alla compagine friulana di prendere un punto che le permette di rimanere comunque fuori dalla zona retrocessione. Un esonero, quello di Oddo, che è arrivato quasi per ragion dovuta rispetto ad una serie di risulati negativi che ha lasciato esterrefatti molti addetti ai lavori: l'incapacità del reparto offensivo, con l'assenza pesantissima di Lasagna, è stato un fattore determinante per decretare l'infausto girone di ritorno dei friulani. Ora con l'ex Carpi di nuovo in campo e con un nuovo tecnico, la Famiglia Pozzo spera di togliersi definitivamente dalle sabbie mobili di una classifica che vede nel frattempo il Chievo occupare la terzultima posizione.

Già il Chievo. Prima di ogni altra considerazione, bisogna partire dal presupposto che l'esonero di Maran è arrivato al cospetto di un ciclo assolutamente finito: età media altissima nei punti cardine della squadra, e giocatori obiettivamente non proprio di prima fascia, la hanno fatta da padrone su una stagione che ha visto, un pò come per l'Udinese, la squadra clivense cadere sempre nell'oblio durante il girone di ritorno. C'è da scommettere che il buon Campedelli, abbia pensato come Gino Pozzo che un esonero in questo momento, potrebbe dare la spinta giusta ad una squadra che sembra ormai arrivata al capolinea. Vedremo.

In B invece, c'è il Brescia: squadra importante con un passato di livello, ma che ormai da anni non riesce a creare i presupposti per tornare nel calcio che conta; anzi, in questa stagione, con Cellino al comando, si rischia addirittura di essere invischiati nella lotta per non retrocedere. Ecco perchè, Boscaglia è stato mandato via per dare, come del resto avviene in questi casi, una scossa ad un ambiente molto giovane ma che rimane comunque esigente e speranzoso di poter tornare al più presto in Serie A.

 

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