Gattuso

 

Il “Rino furioso“ ottiene la reazione!

 

Se qualcuno vuole un tecnico “politically correct” allora ha sbagliato indirizzo e soggetto

 

 

Rino Gattuso è fatto così, prendere o lasciare. Non aspettiamoci diplomazia o dichiarazioni di circostanza da chi ha fatto della schiettezza e della sincerità il suo marchio di fabbrica di tutta una carriera. Dopo la sfuriata nella conferenza stampa della vigilia di Bologna-Milan, il tecnico calabrese ottiene la reazione sperata da parte della sua squadra, un ritorno alla vittoria che dopo quasi un mese e mezzo serviva come il pane nella corsa all’Europa League. Non era semplice, perché l’interpretazione della gara di sabato scorso contro il Benevento aveva gettato delle grandi ombre sulla squadra, mettendo chiaramente in discussione tutto quello di buono che questo gruppo aveva creato dopo Natale, un gran bel girone di ritorno che aveva rivalutato una stagione che aveva preso una piega sportivamente drammatica. La squadra ha reagito, vincendo una gara non semplice, più per i propri limiti che per la forza dell’avversario. Bravo e cinico il Milan del primo tempo, capace di metter a frutto le uniche occasioni da gol create. Al contrario, nel secondo tempo, i rossoneri sono stati incapaci di chiudere una partita che avrebbe dovuto e potuto vincere 4-0 o 5-1, e che invece ha rischiato di non portare a casa per l’annoso problema della scarsa cattiveria e prolificità di un attacco poco incisivo.

Ma con chi ce l’aveva Gattuso sabato pomeriggio davanti ai microfoni? Con tutti, nessuno escluso. Coi suoi ragazzi, autori di una prestazione imbarazzante dovuta ad un approccio mentale e caratteriale sconcertante. Che i ragazzi lo avessero fatto arrabbiare c’è quel riferimento alla reazione di qualcuno alla mancata concessione dei giorni di riposo concordati, che ha fatto saltare le vacanze. Ma Rino ha sottolineato che non si poteva fare altrimenti dopo una figuraccia del genere, e che se qualcuno se l’era presa a male lui se ne sbatteva altamente. Ma c’è l’aveva anche con un ambiente che quest’anno ha veramente raggiunto livelli inverecondi di rottura di coglioni. Ogni settimana un caso, ogni settimana un processo, ogni settimana qualcosa che inquina un ambiente che finisce per non avere mai la serenità che si meriterebbe. Una situazione “da chiacchiere da bar” che francamente ha stufato, col risultato che la manica di giornalisti che gravitano intorno all’ambiente rossonero si sta coprendo di ridicolo. C’è l’ha anche con loro il “Rino furioso”, che non ha certo paura a far fare delle figuracce ai suoi interlocutori. Ed infine forse qualche segno di insofferenza anche contro la società, dal momento che tra una dichiarazione ufficiale ed un’altra ogni tanto cambiano le previsioni (soprattutto in termini numerici) di quelli che saranno gli interventi da apportare in rosa per la prossima stagione. Forse anche qualche divergenza di vedute sul mercato, dunque.

La domanda è: “ma è opportuno che Rino faccia queste sparate e manifesti le sue incazzature o sarebbe meglio tenere dei toni più bassi?”. La domanda non ha ragione di esistere. Pensare ad un Gattuso diverso è praticamente impossibile, e se qualcuno vuole un tecnico “politically correct” allora ha sbagliato indirizzo e soggetto: questo è Rino Gattuso, prendere o lasciare! 

 

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