Deulofeu

 

A braccia aperte! 

 

Giovane che conosce già l'ambiente, utilissimo tatticamente e con un Mondiale da conquistare. Gerard Deulofeu lo riaccogliamo volentieri.

 

Qualche settimana fa ci aveva salutato sui social con un post di ringraziamento per i mesi sicuramente positivi per lui e per noi trascorsi insieme. Ormai eravamo consci che Gerard Deulofeu avrebbe concluso a Cagliari la sua avventura al Milan. Invece proprio in questi giorni si riapre clamorosamente la possibilità che lo spagnolo possa diventare a tutti gli effetti un calciatore del Milan.

Più passano i giorni e più il Barcellona sembra deciso a non esercitare il diritto di recompera sul calciatore (diritto che scade il 3o giugno 2017) e il fatto che l'Everton si stia impegnando alla ricerca di altri giocatori con le sue caratteristiche, tra cui per esempio proprio il nostro Niang, possono essere più che indizi. Se poi ci uniamo anche la volontà del giocatore di continuare a vestire rossonero ecco che la cosa potrebbe concretizzarsi davvero. Quest'ultimo punto è qualcosa che in questo nostro periodo storico va tenuto prioritariamente in considerazione, visto l'alto tradimento che proprio in queste ore un ragazzetto appena maggiorenne stuprato mentalmente più e più volte dal suo procuratore e dalla sua famiglia ci ha regalato.

A questo punto la prassi suggerirebbe l'ovvia riflessione sul quanto convenga riprenderci o no Gerard. Sinceramente credo che l'unico motivo che potrebbe far pendere per il no sia un esborso economico eccessivo. Per il resto, "all in", io me lo tengo.

I motivi sono semplici e logici. Le qualità tecniche ce le ha e le ha fatte vedere. E' stato un giocatore determinante per la riconquista di un posto in Europa e questi sei mesi passati in Italia non lo farebbero partire da completo sconosciuto al calcio italiano. Tutto tempo guadagnato, cosa non da poco. Consideriamo che dando in partenza Ocampos, Niang, Honda, Bacca e molto probabilmente anche Lapadula, con l'incognita sull'arrivo di Kalinic o Belotti e considerando che l'unica alternativa in quel ruolo già nota al calcio italiano sarebbe Keita, sgnificherebbe ritrovarsi un reparto offensivo con il solo Suso conoscitore del nostro campionato. Abbiamo visto tante volte quanto l'ambientamento in un calcio difficile da interpretare in quanto molto tattico come quello italiano, possa portare via anche a giocatori di sicuro talento un tempo non indifferente.

E guardiamolo anche questo lato tattico. La dirigenza è alle prese con una costruzione di una squadra praticamente nuova, con innesti che permettano a Vincenzo Montella di non doversi per forza attenere ad un solo modulo. Si parla oltre che del vecchio 4-3-3 anche del 4-2-3-1 o addirittura di un 3-5-2, visto che l'esperimento difesa a tre fatto nelle ultime partite della stagione ha dato segnali incoraggianti. E' stato preso Musacchio che può giocare in entrambi i tipi di difese; abbiam preso Kessiè che è un tuttocampista; abbiamo preso Ricardo Rodriguez che può giocare sia da terzino classico che da esterno in un centrocampo a cinque; abbiamo preso Andrè Silva che di ruolo è una punta, ma nasce come esterno con ottime qualità di uomo assist. Deulofeu non farebbe altro che andare a dare continuità a questa linea. Giocatore veloce, tecnico, che può giocare da esterno d'attacco su entrambi i lati, ma sa fare bene anche la seconda punta e il "falso nueve" che piace tanto al nostro allenatore.

E ingiuste sono le critiche ricevute nelle ultime partite della stagione. A volte troppo solista? Può essere, ma è giovane e i margini di miglioramento sono netti. Non continuo? E' vero, ultimamente in qualche partita non è stato determinante come ce lo si aspettava, ma basta ragionare un pò per capirne il motivo. Deulofeu è arrivato nel mercato di gennaio e "pronti, via" si è trovato catapultato in campo dal primo minuto causa infortuni simultanei o quasi di Bonaventura e Suso, e crisi realizzativa di Bacca. E' diventato praticamente titolare inamovibile giocando sempre, per tutti i 90', in un campionato per lui nuovo e dopo aver passato un intero girone d'andata a scaldare la panchina dell'Everton, non giocando praticamente mai. Ci sta che ad un certo punto dopo aver tirato la carretta per un pò avesse un momento di flessione fisica.

E se aggiungiamo le motivazioni che possono intervenire nel giocare la stagione prima di un Mondiale con l'obiettivo di confermare la camiseta roja della Nazionale Spagnola riconquistata grazie ai sei mesi al Milan, Gerard diventa davvero un gicatore su cui al giusto prezzo o anche sforzandosi economicamente un pochino nel caso servisse, vale la puntare.

 

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