Milan

 

Prove di maturità

 

La partita di Udine ci lascia in eredità una bella prestazione di squadra, al cospetto di un amaro pareggio.

 

Che cosa ci lascia la partita della Dacia Arena in eredità? Beh tanti aspetti su cui poter ragionare; e quasi tutti sono essenzialmente positivi. Il Milan sembra mentalmente, fisicamente e atleticamente essersi finalmente lasciato alle spalle un inizio di stagione che (possiamo dirlo ormai) ha minato quasi indissolubilmente le sorti del campionato rossonero. Come scritto più volte in passato, il nefasto girone di andata è un macigno che Gattuso e i suoi uomini, purtroppo dovranno portare sulle spalle fino al termine di una stagione di campionato, nella quale, l'unico modo per porre parzialmente rimedio al problema, sarebbe quello di vincere tante, tante partite.

Già, vincere. Cosa che ahimè al Milan non è riuscita al cospetto di una partita che è rimasta in totale controllo dei rossoneri, fino all'espulsione di Calabria. Un episodio, vero, ma in fin dei conti decisivo per un match che aveva già preso la via dei tre punti per i rososneri. Ed è un vero peccato aver perso questa occasione, non tanto per certi, a mio modo di vedere, assurdi discorsi di classifica con relative ipotetiche clamorose rimonte, ma quanto per una continuare quella serie di vittorie utili, oltre che per il mero punteggio, ma anche e soprattutto per forgiare sempre di più il carattere di questi ragazzi; per fargli acquisire ancora più sicurezza e controllo dei propri mezzi. Ecco perchè, il pareggio di Udine, assume due facce ben definite, che hanno nell'episodio dell'espulsione, il loro naturale spartiacque: prima dell'espulsione, la squadra meritava ampiamente il risultato di vantaggio, dando prova di maturità e controllo tattico sull'avversario; dopo l'espulsione, è subentrata stanchezza forse, ma anche un pizzico di sfortuna come in occasione del goal dei friulani.

Ma questo di certo, questa prova di maturità, contiene al suo interno anche giudizi opposti nei singoli, e considerazioni da fare in merito alla prova di squadra. Per esempio, la prova sul campo di Suso di ieri, è stata la migliore risposta ai mugugni e alle critiche sopraggiunte dopo un ultimo periodo, non proprio brillante; un goal da stropicciarsi gli occhi, oserei dire, ed una prestazione di qualità e sostanza tale da averlo riportato dove merita. Così come in genere, i vari Donnarumma, Romagnoli, Cahalanoglu, Biglia hanno dato tutti prova di essere in crescita atletica e mentale; cosa importantissima per la serie di impegni ravvicinati che vedrà il Milan impegnato nelle prossime settimane. Discorso opposto, duole dirlo, merita di essere fatto specialmente per Calabria e Andrè Silva.

In particolare il buon Davide, davvero ha pagato con gli interessi una pazzesca ingenuità che è costata molto al Milan nel pomeriggio di ieri. Ma detto questo, senza nessuna demonizzazione di sorta, il ragazzo ha capito l'errore, si è scusato e come tale già dalla prossima gara in cui giocherà, dovrà tornare ad essere incoraggiato e tifato. Il giovane terzino rossonero, con il gesto di ieri, ha macchiato un buonissimo periodo di forma e di crescita, che però onestamente, credo non si fermerà per questa ingenuità. Un appunto a parte merita Andrè Silva. La prova in terra friulana ha confermato ulteriormente un aspetto, che del giovane talento portoghese, si era praticamente intuito quasi subito: la poca convinzione. Il portoghese, in questo momento è un pesce fuor d'acqua nel contesto tattico di Gattuso, senza contare poi le evidenti difficoltà mentali del ragazzo. Prova di cioò che vi dico è il goal sbagliato nel primo tempo. Un Andrè Silva sereno mai e poi mai avrebbe sbagliato quel goal: sarebbe andato molto più deciso di testa, e avrebbe portato il Milan avanti di due reti.

E se dovessimo fare un discorso ancora più ampio, quello che viene fuori al momento è che in questo 4-3-3, l'unica punta che può giocare al momento è Cutrone. Infatti sia Kalinic che lo stesso Siva, sono corpi estranei in questi concetti di gioco che Gattuso, con discreto successo, sta cercando di inculcare ai propri ragazzi. Al momento Cutrone è l'unico dei tre che riesce a coprire il ruolo della punta centrale sia in fase offensiva, che in quella di interdizione, a differenza dei due su citati, che sembrano siano completamente avulsi al gioco della squadra.

Quindi, che cosa dire: al momento questo punto ce lo prendiamo, e ce lo teniamo. La striscia di risultati utile continua, con la speranza che già da Sabato a Ferrara il Milan possa tornare a vincere.

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