Aliyu

 

L'incredibile storia di Aliyu Mohammed Datti

 

Si può entrare nella storia del Milan senza essere ricordati da molti? Il nigeriano ne è il perfetto esempio

 

 

Lo sapevate che uno dei giocatori più determinanti nella storia del Milan è un nigeriano e si chiama Aliyu Mohammed Datti? Si, sto parlando seriamente amici e posso assicurarvi che non ho bevuto. Proprio il 24 gennaio di 19 anni fa, Aliyu esordiva con la maglia del Milan a Bologna, allo Stadio Dall'Ara. Era la prima giornata di ritorno del campionato 1998-99, quello che sarebbe poi coinciso con uno storico ed inaspettato scudetto. Zaccheroni doveva fronteggiare l’emergenza attaccanti ed il Milan giocava col solo Bierhoff in avanti, mentre il giovane Aliyu era stato aggregato in prima squadra dalla Primavera. Il risultato era fermo sul 2-2 quando il tecnico milanista scelse di azzardare: fuori Leonardo e dentro il giovane attaccante nigeriano, preso dal Milan un anno prima dal Padova e considerato un grande talento. Aliyu entra in campo un pochino spaesato, ma poi inizia a far vedere qualche giocata ed è bravo a conquistare una punizione al 90esimo minuto al limite dell'area. Tira N'Gotty e segna e quei tre punti per il Milan saranno decisivi per il sedicesimo scudetto, vinto con un punto di vantaggio sulla Lazio. Di Aliyu in quella stagione non si avranno più tracce, ma è un fatto che senza il suo spunto utile a guadagnare quel calcio di punizione, oggi il Milan avrebbe uno scudetto in meno. Prima di lasciare l'Italia, il ragazzo gioca solo un'altra partita con la maglia rossonera: a Torino, nell'aprile del 2000, contro i granata. Finisce 2-2, ma in quella gara il nigeriano non riesce ad incidere.

Eppure succede qualcosa. Il Milan lo manda in prestito quà e là. Fa benino al Monza, fa male al Siena. Poi nell'estate del 2003 torna al Milan, determinato a giocarsi le sue carte. La squadra rossonera è campione d'Europa in carica. Le punte titolari sono Inzaghi e Sheva. Tomasson è la riserva, Borriello potrebbe anche non rimanere. Aliyu inizia a pensare di poter rimanere e magari giocare qualche partita, in fondo si sa, dai migliori si può solo imparare. Improvvisamente però arriva un'offerta a metà estate dallo Standard Liegi e Adriano Galliani inizia su di lui un pressing costante perchè il ragazzo accetti la destinazione belga. Alla fine Aliyu si convince ed il Milan lo cede. Fu il momento decisivo per la storia del Milan. All'epoca infatti non si poteva tesserare un extracomunitario senza prima cederne uno. Il Milan aveva in mano Kakà e senza quella cessione era impossibilitato a tesserarlo. Probabilmente, se Aliyu non avesse accettato di andare allo Standard Liegi, oggi non sarebbe esistito il mito del 22 e del Milan dei Meravigliosi di cui Kakà è stato emblema, alfiere e protagonista assoluto. Ad Aliyu pertanto, noi tifosi rossoneri siamo "debitori" di uno scudetto e di un ciclo di successi eccezionali, quello ancelottiano.

Non male per un carneade con due sole presenze in maglia rossonera e che non ha mai vestito la nostra maglia a San Siro in gare ufficiali. La bellezza del calcio in fondo sta anche in queste singolari e pittoresche vicende. Pertanto, a 19 anni dal suo esorio in maglia rossonera, è giusto dire grazie ad Aliyu Mohammed Datti. In tanti non sapranno nemmeno chi è, ma per chi vive di pane, caffè e Milan il suo nome non può che strappare il sorriso ogni volta che viene pronunciato.

 

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