Situazione Donnarumma: tutto nella norma
Nessun rischio concreto di causa civile, semplice strategia di Raiola
Nella mattinata di oggi, il Corriere della Sera ha aperto la sua edizione sportiva facendo riferimento a nuovi e singolari sviluppi in merito alla vinceda fra il Milan e Donnarumma. In base alla ricostruzione del quotidiano milanese infatti, il manager del giocatore, Mino Raiola, starebbe pensando di portar via il giocatore a costo zero dal Milan a luglio del 2018. In base alle testimonianze del Corsera, Donnarumma avrebbe inviato qualche settimana fa un documento alla società nel quale si evince che la sua volontà all'atto della firma del contratto sia stata compromessa da una sorta di violenza psicologica. In sè la questione ha pochissime possibilità di trovare accoglimento in un Tribunale Civile. Provare un vizio della volontà non è cosa così semplice ed in ogni caso una causa del genere avrebbe una durata pluriennale. Non conviene a nessuno.
Che cose si cela allora dietro questa situazione? In realtà Raiola non ha avviato alcun iter legale. Ha solo minacciato di farlo. A che pro? Il manager di Donnarumma sta già preparando il terreno per la cessione del giocatore a giugno. E lo sta facendo in un momento particolare, ossia nei giorni in cui il Milan si appresta a ricevere il no della UEFA al Voluntary Agreement. In base a ciò il mercato della prossima stagione rischia di essere condizionato dai paletti UEFA (spendere solo ciò che si incassa). Ecco allora che Raiola fa paventare al Milan la possibilità di prendere due piccioni con una fava. Cedere un giocatore che è rimasto non volentieri e che in futuro potrebbe continuare a manifestare, direttamente o indirettamente, determinati malumori, e di concerto portare a casa una bella somma in grado di coprire l'acquisto di 2-3 giocatori importanti senza rischiare richiami dall'UEFA. Per il momento pertanto siamo nel campo della strategia. Non a caso il Milan non risponde nè prende posizione. La cessione di Donnarumma la prossima estate potrebbe essere un affare che conviene a tutti. La fiaba, si sa, è finita da tempo. Ormai in questa vicenda contano solo gli interessi e le cifre degli assegni.
