kalinic

 

Punte lontane

 

Poca presenza in area, ma lo spirito di sacrificio è quello giusto

 

 

C'era tanta attesa per la prima di Andrè Silva da titolare nel nostro campionato e alla vigilia c'era chi era convinto che si sarebbe comportato come un pesce fuor d'acqua e chi invece era convinto che sarebbe andata a finire come con Shkendija e Austria Vienna, con il portoghese presente più volte tra i marcatori.
Non si è verificata quest'ultima ipotesi, anzi Andrè Silva ha fatto proprio fatica a vivere dentro l'area, provando una sola conclusione, da fuori e poco pericolosa. Ma se vogliamo non si è verificata nemmeno la prima di ipotesi. Dentro l'area della SPAL ieri era difficilissimo entrarci a causa dell'enorme densità che la squadra di Ferrara faceva all'interno dell'area, con una difesa che in teoria era a tre ma in pratica diventava a cinque se non anche più. Andrè però non è apparso spaesato, isolato, o poco cercato. Si è mosso tanto, proposto, e ha cercato anche di allargarsi sugli esterni per cercare vie di fughe alternative e rendersi utile in altro modo. Montella nel dopopartita si è detto parecchio soddisfatto della prestazione del giovane attaccante, e credo faccia bene ad esserlo visto che è vitale che un attaccante abbia anche la sua funzione tattica, anche quando non è in vena realizzativa. Vi ricordate quando ci lamentavamo di Bacca che oltre a non segnare ci faceva giocare in dieci?

Fatica ad entrare in area che ha fatto anche Nikola Kalinic, che fisicamente più abituato a fare a sportellate e a sfondare sotto porta. Meno male però che in una delle rarissime occasioni che è successo, è stato scaltro come una faina a sfruttare l'ingenuità di Gomis, portiere giovane e bravo ma che ha peccato di inesperienza.

Kalinic sostituito ancora una volta a venti minuti dalla fine (terza volta consecutiva), con Andrè Silva lasciato in campo 90' come successo a Vienna. Mossa che ritengo corretta, quei venti minuti finali servivano molto di più al giovane portoghese che all'esperto croato. Silva ha bisogno di prendere più feeling possibile col calcio italiano al contrario del suo compagno di reparto, e una delle poche cose che sento di contestargli sulla prestazione di ieri sera è il tempo di gioco di troppo sprecato per scegliere la soluzione. In un cultura calcistica fatta di avversari che ti lasciano pochissimi spazi non puoi permetterti di tergiversare troppo, e questo Andrè piano piano lo capirà ed imparerà a sue spese.

 

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