montella

 

No alla formazione tipo!

 

Per gestire al meglio un "tour de force" bisogna andare il più possibile sul sicuro

 

Con la partita di domenica pomeriggio contro la Lazio comincia un mese super impegnativo con ben 7 partite, fino ad arrivare alla prossima sosta per le Nazionali, dove si giocherè in media ogni tre giorni e dove i tempi di recupero saranno strettissimi così come sarà minimo il tempo che Vincenzo Montella avrà per preparare tatticamente la partita successiva.

A dire il vero un mini-ciclo impegnativo il Milan lo aveva avuto anche prima di questa sosta, dove tra preliminare e play-off di Europa League e prime due giornate di campionato le partite a distanza ravvicinata sono state sei. Magari non saranno state partite impossibili, ma le difficoltà c'erano comunque. Almeno sette giocatori nuovi in campo con alcuni di questi aggregati alla squadra da pochissimi giorni, e il timore che proprio perchè semplici e ravvicinate qualche calo di tensione potesse creare più di un problema. Sono arrivate sei vittorie e prestazioni abbastanza convincenti, a parte l'ultima partita a San Siro col Cagliari dove a mio avviso l'ostacolo è stato prettamente psicologico.
Montella in questa "prova generale" avrà sicuramente preso appunti e segnato in rosso le cose da migliorare per evitare brutte sorprese nel prossimo tour de force che ci aspetta.

Altro punto dove Montella dovrà perseverare sarà quello di non ideare al momento una formazione tipo, o comunque non schierare quella predefinita che lui ha in mente sicuramente, a prescindere dalla condizione psico-fisica dell'elemento di turno. Gioca chi sta bene, gioca chi corre di più in questo momento e non chi è stato preso per essere potenziale titolare o chi ha il numero più importante sulla maglia o chi è stato pagato di più o chi ha lo stipendio più alto.
Le prove di gestione della partita andranno fatte a risultato ampiamente acquisito così come esperimenti sui moduli e soluzioni tattiche. Questi ultimi al massimo quando e se ci sarà da rischiare il tutto per tutto per provare a recuperare un risultato negativo. Aspetto fondamentale questo per due motivi. Primo, avere la resa massima in campo, se serve anche a discapito del bel gioco, che è l'aspetto immediato assolutamente fondamentale e secondo preservare, proteggere, evitare di esporre un giocatore su cui gravano aspettative e darlo in pasto alla critica dei media che come abbiamo visto ultimamente con la Nazionale è coerente quanto uno struzzo ed è fenomenale nel parlare col senno di poi.

E devo dire che fin ora Montella tutto questo lo sta facendo benissimo. Per forza di cose il modulo di partenza è il 4-3-3. Dovrà giustamente insistere su Borini, su Montolivo, su Cutrone. Gente che in teoria non dovrebbe essere tra i titolari, ma al momento è quella che corre di più e quella che segna di più. Come dice sempre Massimiliano Mirabelli il "responso del campo" è l'unica cosa che conta, specialmente in un momento come questo. Per far si che il bilancio ai primi di ottobre sia dalla nostra parte bisogna puntare su ciò che da più affidabilità, a prescindere se la riserva la fa chi porta la maglia n°10 o n°9.

 

 

 

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