tattica

 

Una variante tattica obbligata

 

Senza l'arrivo di un esterno, possibile il passaggio al 352.

 

Considerata la rosa a disposizione dell'allenatore, finora il 433 è apparso come il modulo tattico di riferimento. L'esperimento della difesa a 3, proposto contro i macedoni nella gara di ritorno di Europa League, è stato tuttavia un tentativo di proporre una disposizione in campo alternativa che provi a sopperire ad una lacuna abbastanza evidente di questo 433.

Nell'attuale strutturazione infatti c'è un solo giocatore da potenziale doppia cifra, ossia il centravanti. Nè Suso, nè Bonaventura, nè Calhanoglu e nè Borini sembrano giocatori con tanti gol nei piedi e la loro carriera sta lì a dimostralo. Soltanto il turco e Borini, una volta, hanno superato quota dieci segnature in campionato nella loro carriera. Da quì nasce l'esigenza di una strutturazione diversa che preveda l'utilizzo di due punte pure (Kalinic, Cutrone e Andrè Silva) delle tre a disposizione. Credo che anche Montella si renda conto che questa strada attuale abbia dei limiti di prolificità connessi agli uomini in rosa.

Lo scenario può cambiare se, entro il 31 agosto, arriva un esterno offensivo prolifico e bravo a saltare l'uomo. Se ciò non dovesse accadere, a mio parere, la strutturazione con una difesa a tre e due punte pure non potrà tardare troppo ad essere applicata, pena una sterilità offensiva che, in questo campionato, il Milan non può assolutamente permettersi.

 

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