Serie B

 

Caos in Serie B

 

Il grande caos nelle serie minori nostrane provoca l'evaporamento di realtà importanti come Bari e Cesena. Avellino a rischio. Per non parlare poi dalla Lega Pro in giù.

 

Ombrellone, da qualche anno a questa parte, non fa rima con pallone: con cadenza ormai sempre più frequente, l'estate è la peggiore stagione per il calcio nostrano, quella in cui il nostro movimento si trova sempre più frequentemente a che fare con una crisi economica che pare irreversibile. Sono tante le squadre che, tra Lega Pro e Serie D, fanno molta fatica a completare l'iscrizione ai campionati: in questi giorni, però, a fare rumore è la scomparsa dal calcio professionistico di due realtà di punta come Bari e Cesena, con una terza piazza (Avellino) che rischia seriamente di fare la stessa ingloriosa fine.

La notizia del fallimento tecnico di pugliesi e romagnoli è arrivata ieri. La Commissione di vigilanza sulle società professionistiche (Covisoc) ha decretato la fine del Bari a causa della mancata ricapitalizzazione: era necessario un aumento di capitale di 4,5 milioni, ma il massimo dirigente Cosmo Giancaspro poteva metterne sul piatto solo 1,5 e, in mancanza di ulteriori aiuti esterni, la fine è stata inevitabile. A Cesena il sipario è calato quando la società ha comunicato di avere aderito all'istanza di fallimento presentata dalla procura della Repubblica di Forlì: a nulla sono valsi gli appelli del presidente Giorgio Lugaresi e, a causa del mancato accordo con l'Agenzia delle entrate, non è stato possibile rateizzare il debito contratto. Sulla graticola anche l'Avellino che ha in extremis presentato una fideiussione bancaria su cui la Covisoc si pronuncerà dopodomani. Detto che in Serie C c'è da registrare il collasso di Reggiana e Andria, si pone il problema dei ripescaggi in cadetteria.

La Figc, in tal senso, ha stabilito criteri chiari che, è bene precisarlo, sbarrano la strada a realtà importanti come quella di Catania ad esempio. Il piazzamento ottenuto nell'ultimo campionato vale per il 50 per cento del punteggio che andrà a formare la graduatoria delle possibili ripescate. La tradizione sportiva della città vale invece per il 25 per cento: si conta quindi la partecipazione ai campionati di A, B, Lega Pro, Serie D e le Coppe nazionali/internazionali vinte. Ultimo criterio, infine, il numero medio di spettatori tra le annate 2012-2013 e 2016-2017. In base a calcoli piuttosto complessi, al momento, sarebbero Ternana e Siena le prime due candidate al ripescaggio.

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