Un'Italia senza gioco va a casa con merito
Brutta Nazionale, allenatore inadeguato, gruppo sopravvalutato
La Nazionale italiana pareggia zero a zero con la Svezia e non parteciperà al prossimo Mondiale. Non accadeva da 60 anni. L'evento, in sè, è clamoroso e non può chiaramente essere ricondotto solo ed esclusivamente alla partita di ieri sera in cui l'Italia, ad onor del vero, è stata anche sfortunata. Tuttavia è innegabile come la mancata qualificazione ai Mondiali sia una pena corretta per una squadra che non ha mai avuto un gioco ed un gruppo, schiava delle contraddizioni e dell'arroganza di un nucleo di vecchietti che pensava di sapere cosa è giusto e cosa invece non lo è. Il Buffon che a fine gara si commiata davanti alle telecamere dicendo che "si vince e si perde in gruppo" è la stessa persona che tre anni e mezzo fa attribuì pubblicamente il mancato passaggio del girone a Mario Balotelli.
Si vince e si perde in gruppo quindi, a ma con le dovute eccezioni. In tutto ciò va inserita la scelta mai troppo convinta da parte di Tavecchio di affidare la guida della Nazionale ad un allenatore come Ventura che aveva nel suo curriculum soltanto 14 partite a livello internazionale, senza un passato da giocatore di livello. Ventura ha molte colpe perchè si è fatto dominare dal gruppo senza riuscire a plasmarlo ed a creare presupposti di unità. Soprattutto, l'ex tecnico granata ha alternato più moduli senza mai riuscire a dare un gioco coerente e visibile alla squadra. Pagherà, come chi ce lo ha messo, perchè il risultato ottenuto è troppo epocale in negativo. Nel frattempo in Italia sono già iniziati i processi alla Nazionale. Gli argomenti di critica sono talmente estesi che arrivano fino alla sociologia. Quì preferiamo fermarci al gioco ed alle responsabilità dell'allenatore e di un gruppo che è stato umanamente sopravvalutato. A mio modesto avviso è l'unica analisi che conta davvero.
