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Conte dirà di sì: ecco perchè! Ma c'e un caso

 

Cardinale non vende: ecco 3 indizi. Panchina futura: Conte come Rangnick. Dai riscatti in arrivo 45 milioni

 

Due nodi da sciogliere e due argomenti da affrontare: la proprietà di Gerry Cardinale e il cambio di allenatore. Cominciamo dal primo, che è forse il più chiacchierato, sulla spinta di ambienti milanesi vicini a Paolo Maldini. Primo dato: Cardinale, nella sua carriera in finanza, non ha mai comprato e subito dopo rivenduto. Per ricavare plus valenza dal Milan ha bisogno di conquistare due traguardi: 1) dare il via alla costruzione del nuovo stadio; 2) tenere il Milan in traiettoria con il trentennio berlusconiano quanto a risultati sportivi. Secondo dato: quando alle viste c’è una cessione di un’azienda delle dimensioni del Milan, di solito si comincia qualche mese prima con accesso dei professionisti ai dati del bilancio, la famosa due diligence, della quale -dalle parti di casa Milan-non c’è alcuna traccia. Terzo e ultimo dato: la restituzione del debito di RedBird a Elliott scade tra due anni, Elliott non può chiedere contrattualmente in anticipo il versamento, solo Cardinale può ridurlo prima ma a condizione che sia favorevolee con i tassi in circolazione non ci sono le premesse. Conclusione: ARRENDETEVI! Il Milan non cambierà proprietà da qui ai prossimi mesi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

IDEALE PER CONTE- Serve rileggere con attenzione le ultime parole pronunciate da Antonio Conte sul suo futuro professionale. Ha detto: “Questa volta invece di ricominciare tutto da capo, vorrei ripartire da un club che ha già vinto”. Lo dice perché -e lo sanno bene quelli dell’Inter e in particolare Gabriele Oriali che lo ha scortato in quel periodo oltre che in Nazionale- quando Conte arrivò ad Appiano Gentile non fece solo l’elenco degli acquisti cui collaborò convincendo Lukaku ma trasformò il centro di allenamento per renderlo più funzionale ai suoi metodi di allenamento. Il club ideale per Antonio Conte, quindi, sarebbe proprio il Milan: perché ha vinto da poco lo scudetto, perché ha un bilancio sanissimo (a proposito: 400 milioni di fatturato, ndr), perché ha un gruppo con età media molto bassa, a cui può aggiungere la sua ossessione di calcio. Non solo. Conte è persona intelligente da rendersi conto che non può pensare di imporre un format suo e che -volendo fermarsi a lavorare in Italia- deve tenere conto delle condizioni economiche del calcio italiano. Per capirci: èpossibile che Conte alleni il Milan l’anno prossimo? A questo quesito rispondo: se non ci sarà nei prossimi mesi un risultato straordinario del Milan, la risposta è: sì. Nel frattempo mi sembra di rivivere lo stesso clima che c’era ai tempi di Rangnick: ve lo ricordate? Niente di firmato o di vincolante, ma una sorta di opzione orale. Conviene a Conte aspettare che il Milan faccia la scelta? La risposta è sì: a Napoli ha detto no, all’Inter non torna, alla Juve nemmeno, la Roma ha problemi di FFP, dove può andare avendo come obiettivo di restare in Italia?

 

PROSSIMO MERCATO- Di questi tempi sono di moda le prime indiscrezioni sul prossimo mercato in vista del trasferimento di Mbappè a Madrid che farà da effetto domino per tutto il resto del calcio europeo. È vero che il Milan, uscendo al girone di Champions, ha perso rispetto alla stagione precedente (semifinale con incasso di 125 milioni) qualcosa come circa 60 milioni di proventi ma è altrettanto vero che se non ci saranno clamorose novità dalle cessioni del mercato estivo precedente, possono entrare in cassa qualcosa come 44-45 milioni che varrebbero anche come plus-valenza per via dei riscatti da esercitare o già esercitati (CDK, Saelelamekers, Messias più altri).

 

LEAO AL TAS? ERRORE- Lo Sporting ricorre al Tas di Losanna contro la sentenza della Fifa: il Milan è sempre rimasto fuori e non è più coinvolto e nemmeno Leao è parte del giudizio.


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