capello

 

Analisi interessante

 

Capello denuncia: centrocampo smantellato. Giusto. Ma chi ha “perso” Calha e Kessiè a zero? Conte il mio n.1, Redbird però non ci sente

 

Ho trovato molto interessante l’ultima analisi sul Milan firmata Fabio Capello (cit. Gazzettasport). Dice, a proposito del centrocampo: “Aveva il settore più forte d’Italia con Chalanoglu, Kessiè, Tonali e Bennacer e non è rimasto quasi più niente”. Verissimo. Ma una domanda, successiva, sarebbe stata lecita: e di chi è la responsabilità? Forse dell’area tecnica dell’epoca che ha lasciato partire a zero prima Calhanoglu (“sai quanti ce ne sono come lui in giro” mi disse una voce interna al club in quei mesi) per una differenza di 500 mila euro e poi Kessiè col quale addirittura furono interrotti i rapporti col suo procuratore a tal punto che agli ultimi due incontri -senza alcun frutto- si presentò da solo Richy Massara, il ds. È vero, poi nel recente mercato estivo, la nuova dirigenza ha ceduto a una cifra interessante (70 milioni più 10 milioni di bonus) Tonali per il motivo più noto di questo mondo: e cioè che il Milan non gode più del finanziamento di un presidente tifoso (Silvio Berlusconi) ma deve auto-alimentarsi facendo progredire i ricavi e realizzando, con i risultati sportivi, maggiori introiti. È evidente che il mercato estivo 2023-2024 -avendo perso una stagione intera con le operazioni di nessun guadagno tecnico economico (CDK e soci per intenderci, ndr)- non è stato completo, ha lasciato qualche buco e in particolare non ha scelto un incontrista che avrebbe potuto e dovuto cementare la linea mediana. È questo l’handicap di cui soffre l’attuale Milan e Pioli tra l’altro ne è consapevole.

QUESTIONE CONTE- Negli ultimi giorni è montata l’indiscrezione secondo cui Antonio Conte sarebbe sicuramente il prossimo allenatore del Milan. Sul tema penso questo: Antonio Conte è il numero uno in circolazione. Già in passato, con Adriano Galliani, fu stretto un accordo per portarlo al Milan. Non se ne fece niente per i noti motivi. Non ho cambiato idea sullo spessore del tecnico e non giudico certo l’affidabilità della news. Io parlo d’altro. E chiedo: il Milan attuale ha una struttura societaria tale da riuscire a gestire, senza perderne il controllo, uno come Conte? La mia risposta è no anche se la presenza di Ibra suggerirebbe il contrario ma Zlatan sta ancora studiando da dirigente. Secondo quesito: per scegliere Conte è solo una questione di stipendio? La mia risposta è ancora no. È una questione di modello. L’attuale proprietà, proprio come Elliott in precedenza, ha in testa un altro modello di gestione calcistica e quindi non è una questione economico-finanziaria anche perché, a dispetto delle campagne social di questi ultimi giorni, il bilancio dei rossoneri ha alla voce debiti un numerino magico, ZERO!

E IL DIFENSORE?- Nessuna traccia del difensore promesso allo stesso Pioli oltre che alla tifoseria. “Prendere per prendere no” ripete Furlani. D’accordo. Puntavano a Buongiorno, hanno trovato la porta chiusa e si sono ritirati. Il motivo è anche un altro secondo me: se fossero stati in corsa per lo scudetto avrebbero anche fatto un pensierino, magari Dragusin, con questa classifica invece no. Obiezione: c’è l’Europa league. Certo. Ma tra un po’ cominciano a tornare i lungodegenti.

QUESTIONE STADIO- Il sindaco Sala ha tirato fuori il coniglio dal cilindro per uscire indenne dalla questione stadio che diventerà il suo nervo scoperto. E bisogna anche capirlo. Perché invece di passare alla storia come il manager eccellente dell’EXPO che ha rilanciato Milano, rischia di passare alla cronaca attuale come quello che ha “perso” San Siro. Adesso ha scoperto che bisogna fare una semi-ristrutturazione dello stadio perché il sì della sovraintendenza al vincolo è praticamente scontato. Se non fosse stato condizionamento dalla sciagurata compagnia verde e si fosse mosso come ha fatto il sindaco di San Donato, a quest’ora avremmo più di un semplice progetto di nuovo stadio. A proposito: l’ultimo scoop di Dagospia sul Milan parla tra l’altro, oltre che del proposito di licenziare in blocco Furlani e Scaroni (evento possibile solo se Maldini diventasse il nuovo proprietario del club!, ndr), anche del nuovo stadio a Sesto San Giovanni. In effetti come notizia retrodatata non male!


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