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Un Milan tutt'altro che confuso

 

Il mercato può essere criticabile nelle scelte e negli uomini, come è legittimo e giusto che sia, ma non è possibile negare che le idee della dirigenza siano state chiare fin dall'inizio.

 

Al 13 di luglio la situazione in casa Milan appare molto chiara e questa è già una bella notizia rispetto alle ultime annate in cui decriptare e decodificare certe scelte, era operazione complessa per gli osservatori del mondo milanista. Non ci sentiamo di condividere pertanto l'opinione di Massimo Oddo, il terzino destro rossonero nella finale di Atene 2007, oggi apprezzato allenatore di prospettiva. Secondo Oddo il mercato del Milan, sinora, è stato confusionario.

A giudizio di chi scrive invece il mercato del Milan non lo è stato affatto. Può essere criticabile nelle scelte e negli uomini, come è legittimo e giusto che sia, ma non è possibile negare che le idee della dirigenza siano state chiare fin dall'inizio. Nessuna confusione, bensì una lucida capacità di individuare le aree di squadra sulle quali operare. Fassone e Mirabelli hanno pensato fin da principio ad un Milan a guida Montella e, ad inizio giugno, il contratto del tecnico partenopeo è stato subito rinnovato.

Hanno risolto inoltre brillantemente la questione Donnarumma ed hanno puntato su giocatori e ruoli precisi: Musacchio come difensore centrale da affiancare a Romagnoli, Conti e Rodriguez come esterni difensivi molto offensivi e tecnicamente validi, Kessie come giocatore fisico adatto a portare una dimensione nuova in mezzo al campo. Obiettivi tutti raggiunti.

Avevano pensato poi ad una prima punta di manovra, forte fisicamente ma abile anche nello stretto e, ritenuto irraggiungibile Morata, si sono orientati sul promettente Andrè Silva del Porto. Come punta esterna, puntato inizialmente Keita, si è arrivati al muro contro muro col procuratore del giocatore, per poi virare dritti sul turco Calhanoglu. Progetto chiaro e preciso quindi.

Quattro acquisti individuati e presi, due giocatori non contrattualizzabili (Morata e Keita), rimpiazzati da Andrè Silva e Calhanoglu, alternative di valore. Manca solo il giocatore barometro in mezzo al campo, quel Lucas Biglia che Montella insiste per avere. Si farà, non si farà? Certezze non ne abbiamo, ma qualora saltasse non abbiamo dubbi che Fassone e Mirabelli sappiano già chi è l'alternativa. Nessuna confusione pertanto, solo tanta chiarezza. E come incipit è già una bella partenza.

Sulla qualità e sul valore degli acquisti parlerà il campo anche se, adesso, una base forte c'è e se da quì a fine agosto si riuscissero a piazzare due colpi da biliardo, lo spazio per inseguire i sogni non potrebbe di certo essere precluso.

 

 

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