edit Piero

 

Bene Milan, ma ancora non basta!

 

Il voto da dare a Fassone e e Mirabelli dipenderà dalla campagna acquisti ma anche dalle cessioni.

 

Dopo 80 giorni esatti dall'insediamento della nuova proprietà, Marco Fassone si è ripresentato davanti ai giornalisti in occasione della giornata che segna ufficialmente l'inizio della nuova avventura del "suo" Milan. Il clima era ed è molto sereno, al limite dell'entusiasmo, visto anche il grande calore che la tifoseria sta riversando sulla nuova società. Molti dei dubbi che avvolgevano il nuovo Milan cinese sono stati dissolti, e chi ancora continua a tenere stupide posizioni basate sulla totale diffidenza è sicuramente in malafede! I cinesi esistono eccome, e attraverso un management sapientemente scelto stanno operando in maniera impeccabile per rilanciare il club a tutti i livelli (sportivo, di comunicazione, di marketing). 

Dopo 80 giorni si può dire che il duo Fassone/Mirabelli è stato di parola, poiché aveva promesso che per il primo giorno di raduno avrebbe consegnato a mister Montella (anche lui confermato come promesso) i 3/4 della rosa che dovrà affrontare la prossima stagione. Con oggi saranno ben 7 i nuovi arrivi in casa rossonera, 6 dei quali destinati sicuramente nell'undici titolare. Nessun giocatore in scadenza, nessun parametro zero, nessun prestito, solo acquisti mirati di giocatori di qualità e di prospettiva. Nessuno dei nuovi ha più di 26 anni, ma nonostante la giovane età si può affermare con assoluta certezza che la squadra ne esca notevolmente rafforzata rispetto allo scorso anno. Il Milan, coerentemente con il piano industriale che dovrà presentare all'Uefa a breve, sta costruendo una squadra forte ma nello stesso tempo di prospettiva, in grado di affermarsi ad alto livello per diversi anni.

È quello che serve, perché il castello che si sta costruendo starà in piedi solo se nel prossimo quinquennio la squadra centrerà con continuità la partecipazione alla Champions. Tutto bene quindi? Beh, per ora sì, ma la consapevolezza è che ancora ci sia molto da fare, e le parole dello stesso Fassone lasciano intendere che la società ne è ben cosciente. In entrata si tratta di completare l'opera, e qui, a mio avviso, bisogna limitare al minimo gli errori, poiché si rischia di vanificare gli ingenti sforzi fin qui fatti.

La struttura della squadra, come dicevo, è forte e soprattutto giovane, ed è per questo che a mio avviso in questo momento servirebbe una bella iniezione di esperienza, carisma e carattere. Sono del l'avviso che il Milan non si debba far scappare l'occasione di portare a casa Lucas Biglia, giocatore che sta solo aspettando che le società si mettano d'accordo per vestire il rossonero. Sarebbe uno dei pochi innesti in quel ruolo che potrebbe veramente far fare alla squadra il salto di qualità necessario. Uno con le sue caratteristiche, la sua esperienza ed il suo carattere, rappresenterebbe quel qualcosa in più che ci potrebbe trasformare in una squadra vera.

Così come sarebbe cosa buona e giusta portare in rosa un attaccante che garantisca gol, peso ed esperienza. Quando Fassone dice che "sceglieremo se fare innesti di buoni giocatori che servono o utilizzare tutto il budget per un top" io non ci penserei un attimo ed opterei per la prima ipotesi. Tre acquisti mirati e la squadra sarebbe pronta per puntare decisamente ai primi quattro posti della classifica. Vista poi l'età media della squadra messa in piedi quest'anno, comincerei ad innestare dei top player a partire dal 2018/2019, uno o due acquisti mirati di grande livello che nel giro di due anni ti possono portare tra le squadre candidate a vincere! Il budget di quest'anno lo utilizzerei per costruire le fondamenta solide di una squadra che poi andrei a rendere vincente dall'anno prossimo. 

Ma il lavoro di Fassone e Mirabelli non finisce con la campagna acquisti. Per dargli un giudizio definitivo aspettiamo di vederli all'opera anche e soprattutto nella campagna delle cessioni. Molti sono i giocatori che dovranno lasciare questo gruppo, tra cui anche qualcuno (non moltissimi per la verità) che ha un discreto mercato. La bravura dei nostri due moschettieri la misureremo nella capacità di vendere la nostra merce, cosa che la vecchia società non sapeva assolutamente fare. I Sheva, i Kakà, i Thiago Silva si vendevano da soli, ma raramente abbiamo costruito un tesoretto da riutilizzare con le cessioni dei giocatori di medio livello. L'ulteriore rafforzamento della rosa (e del bilancio) passa anche da qui. Ecco, ho voglia di dare un bel 10 in pagella a Fassone e Mirabelli, ma aspetto di vedere come finisce la seconda parte del lavoro fin qui egregiamente svolto.

 

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