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La fiducia di Sacchi è anche la nostra

 

Nessuno meglio di lui conosce l’importanza di avere una società forte e solida alle spalle

 

È un Sacchi al miele nei suoi giudizi sul Milan quello che abbiamo letto ieri dalle colonne della Gazzetta dello Sport. Un Sacchi felice ed ottimista, una specie di inedito se si pensa che si tratta di un personaggio comunque esigente nei confronti delle squadre del nostro campionato.
Gli piace la società, ed in modo particolare la scelta dei quadri dirigenziali dell’area tecnica, affidata a Leonardo e Maldini (“Mi piace come si muove la proprietà, mi piacciono gli ingaggi di Leonardo e Maldini: non soltanto sono ex rossoneri, ma sono anche persone intelligenti, competenti e con carisma”).
Nessuno meglio di lui conosce l’importanza di avere una società forte e solida alle spalle, che creda fermamente negli uomini scelti per costruire un progetto.
Non partì benissimo la sua avventura sulla panchina milanista, e senza un Berlusconi deciso ad andare avanti con lui forse non avremmo mai avuto il Milan più forte di sempre.
Noi siamo d’accordo con lui, così come crediamo che il Milan giovane ma inesperto costruito lo scorso anno possa compiere quest’anno un deciso passo in avanti grazie alle esperienze accumulate lo scorso anno (soprattutto in campo internazionale) e grazie agli innesti di qualità che si sta cercando di inserire in questo mercato.
Il bel Milan di Gattuso della seconda metà della scorsa stagione difettava proprio e soprattutto in fase realizzativa, dove si sentiva in modo imbarazzante la mancanza di qualcuno che avesse la fame e la cattiveria di tramutare in gol ogni palla che vagava in area di rigore.
Spetterà ad Higuain il ruolo del killer, a mettere a frutto il lavoro della squadra.
“Fame” è una delle parole più usate da Gattuso lo scorso anno, un Gattuso allenatore che piace molto a Sacchi, ed a cui non mancano certo le capacità di incidere sul carattere e sulla personalità dei propri uomini.
Ringhio è il mister giusto per incidere sulla crescita caratteriale dei più giovani, ma dovrà dimostrare anche lui una crescita sotto il profilo tecnico e tattico, dimostrando anche una maggiore flessibilità rispetto al sistema di gioco adottato lo scorso anno.
Troppa rigidità nella passata stagione, soprattutto nella scelta degli uomini del reparto avanzato.
Abbiamo sempre pensato che fosse più una necessità dettata dalle caratteristiche degli uomini a disposizione, ed è per questo che speriamo che la società stavolta gli completi la rosa con le alternative giuste.
Il Milan dello scorso anno era l’inizio di un progetto che necessitava di un certo tempo per realizzarsi; già quest’anno ci aspettiamo una sostanziale crescita che significherebbe riportare il Milan a lottare per le prime quattro posizioni della classifica.
Una crescita graduale ma costante.
Forse non si realizzerà il “passaggio dal quinto al primo posto” che il Milan di Sacchi seppe incredibilmente raggiungere, ma è indubbio che con un finale di mercato oculato e chirurgico si possa finalmente far rientrare il Milan nel giro che conta.

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