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Paradosso UEFA

 

Il Milan al TAS con fiducia, anche perchè...

 

Umberto Lago, uno dei padri del Financial Fair Play e che ha partecipato e sta partecipando alla stesura della memoria difensiva del Milan, ha parlato della sanzone UEFA ai rossoneri e del loro ricorso al TAS.

Sulle speranze per il ricorso al TAS
"C'è la convinzione di avere degli argomenti importanti da spendere, che in sede UEFA non sono stati presi in considerazione. Questo un po' ce lo aspettavamo. Essendo il TAS un ente terzo, riteniamo di avere maggiori possibilità di successo".

Sull'oggetto della sanzione
"L'oggetto della sanzione è incontrovertibile e, purtroppo, lì non c'è nulla da fare nel senso che sono bilanci già chiusi e certificati. Lo sforamento del parametro è sotto gli occhi di tutti. Il tema è capire perchè, a differenza di altri club, al Milan non sia stata concessa la possibilità di ottenere il Settlement Agreement, che ti mantiene all'interno del sistema, pur fissando una serie di paletti. Noi riteniamo che ci fossero tutte le carte in regola perchè il Milan fosse ammesso a questo regime".

Se la credibilità della proprietà e del business plan hanno avuto un ruolo decisivo nella sentenza
"Io, personalmente, ritengo che la credibilità dei business plan non sia in discussione. Ne ho visti diversi e quello del Milan era un business plan solito. Certo, inizialmente i ricavi cinesi erano esagerati, ma questo derivava dal fatto che ci fosse un nuovo azionista cinese che sembrava aver scommesso sui ricavi cinesi, pagando 740 milioni di euro per fare fuoco e fiamme in Cina. Le previsioni sui ricavi venivano dal suo entourage. Poi piano, piano, ci si è resi conto che i tempi per realizzare questi ricavi sarebbero stati più lunghi del previsto e i ricavi sono stati debitamente ridotti fino ad avere dei ricavi assolutamente fattibili e, per altro, presentando una serie di 'sensitivity analysis' che facevano vedere cosa sarebbe accaduto se questi ricavi non fossero stati conseguiti. Quindi, a mio avviso, non c'è un tema di credibilità del business plan. Rimane l'altro tema, ma non dovrebbe entrare la valutazione di un business plan in base a chi sia il suo azionista. Lo valuto sulla bontà dei numeri".

Se ci sono analogie con l'esclusione della Dinamo Mosca
"Il precedente della Dinamo Mosca, io lo ricordo bene, non c'entra nulla. La Dinamo Mosca aveva presentato dei numeri che sono stati completamente rivisti dalla Camera Investigativa. Con questi numeri voi avete uno sforamento molto più grande di quello del Milan. A quel punto i progetti di business plan e di rientro diventano difficilmente credibili. Per loro c'erano aspetti completamente diversi dal Milan".

Sulle tempistiche del TAS
"Le tempistiche le ha dettate la UEFA, perchè ha bisogno di fare i calendari per l'Europa League. Si andrà alla procedura' d'urgenza, l'ultima data è il 19 di luglio".

Sull'interpretazione del FFP
"Tutte le norme possono essere interpretate in vario modo a seconda di chi le interpreta. Io ricordo che, quando iniziammo a lavorare sul Fair Play Finanziario e ad applicare le prime sanzioni, il consiglio della UEFA era quello di mantenere i club all'interno del sistema e di espellerli solo quando non fosse possibile fare altrimenti. Mi pare che questa linea di pensiero sia mutata radicalmente, perchè qui siamo di fronte ad un club che ha presentato un business plan quantomeno in linea con gli altri, ha avuto un cambio di proprietà recentemente - non dimentichiamo che l'attuale proprietà verrebbe punita per una violazione fatta prima del cambio di proprietà. La UEFA aveva addirittura introdotto il Voluntary Agreement per facilitare i cambi di proprietà. Ora qua siamo addirittura all'assurdo, in cui il nuovo proprietario viene addirittura penalizzato. Il Voluntary era stato introdotto anche ascoltando le lamentele di Thohir e Pallotta e ad altri che avevano appena acquistato i club, che si lamentavano per essere stati penalizzati a fronte di investimenti fatti per ristrutturare i club".

Se è peggio l'esclusione dall'Europa League o avere una serie di vincoli e restrizioni da rispettare
"Non c'è dubbio. L'esclusione è la cosa peggiore, non ti permette di competere. Comporta un danno finanziario rilevantissimo, ma anche sportivo, perchè sei meno attraente nei confronti dei migliori giocatori. Il problema dell'esclusione è quello che, paradossalmente, ricaccia il club in una potenziale spirale negativa dalla quale diventa molto più difficile risollevarsi".

Se l'eventuale nuovo proprietario verrebbe a Losanna al TAS
"Francamente non glielo so dire questo. Sarebbe comunque un argomento spendibile. Se uno degli argomenti della UEFA è la non credibilità del proprietario - posto che fino all'altro ieri il proprietario aveva onorato tutte le scadenze - certamente il cambio di proprietà potrà essere un argomento spendibile".

 

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