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Milan USA: non è oro ma...

 

I rossoneri ad un passo da importanti cambiamenti societari, la via americana è quella giusta?

 

È un momento importante in casa Milan. Il club di via Aldo Rossi attende la sentenza UEFA, un verdetto che dovrebbe arrivare nel corso della giornata di oggi e che si preannuncia molto pesante nei confronti dei rossoneri, in virtù della violazione del FFP. Una sentenza che i rossoneri potranno comunque migliorare, o ribaltare completamente con il ricorso al TAS (tribunale arbitrale dello sport) di Losanna. Ma è solo la sentenza in arrivo da Nyon a tenere banco in questi giorni. Il Milan è infatti vicinissimo ad un importante cambiamento degli assetti societari, variazioni che porteranno certamente ad un nuovo socio, se non addirittura ad un totale cambiamento di proprietà. I rossoneri parleranno americano, arrivano infatti dagli States le diverse offerte per l'acquisizione del clœb.

È la scelta giusta? Difficile dirlo. Dopo il closing dell'aprile 2017 tutti ci aspettavamo un Milan pronto al rientro ad alti livelli, dopo la chiusura della lunga parentesi Fininvest, una storia piena di successi ma arrivata ormai al punto di non ritorno. Doveroso dunque andarci coi piedi di piombo, per non creare facili illusioni che rischiano di trasformarsi in un'amara verità. La pista più calda porta alla famiglia Ricketts, precisamente a Thomas Ricketts, attuale proprietario dei Chicago Cubs, squadra che milita nella Major League di baseball e tornata a vincere le World Series dopo 108 anni. Un buon viatico, considerando che anche i rossoneri puntano al ritorno ad alti livelli. Un'altra strada è quella che porta all'italiano (naturalizzato statunitense) Rocco Commisso, attuale presidente dei New York Cosmos, una società calcistica che milita nella North American Soccer League. Parliamo anche qui di una figura importante, col piccolo vantaggio di gestire già, rispetto a Ricketts, una squadra di calcio.

Sicuramente gli USA sanno come rendere grande un'azienda, la stessa Roma ad esempio è sotto la gestione Pallotta, un presidente che ha portato i giallorossi fino alle semifinali di Champions, segno che chi arriva dagli States "sa come si fa". Certo, la strada migliore sarebbe quella che porta agli Emirati Arabi, o Arabia Saudita se preferite, i cui sceicchi hanno enormi disponibilità economiche, fattore che unito alla storia rossonera darebbe vita ad un cocktail straordinario. Ma al momento (purtroppo) non vi sono sceicchi all'orizzonte, i rossoneri devono dunque trarre il massimo dalle opportunità che si presentano. Non sappiamo quali frutti potrebbe dare una gestione USA, ma dopo la "nubolosa" gestione LI l'impressione è che non si possa che migliorare. La vicenda non pare destinata a chiudersi nel breve, anche perchè, nel frattempo, il Milan è (quasi) nelle mani del fondo Elliott. Questo a meno che LI non versi, entro il 10/7, gli ulteriori 32 milioni prestatagli dal fondo americano. Quegli stessi USA che potrebbero farci cantare a breve "Oh, say can you see..."

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