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Caos Uefa. E ora ?

 

Il Milan sarà giudicato a breve dall'Adjudicatory Chamber dell'Uefa per le violazioni del FPF e sopratutto per i dubbi sulla proprietà cinese. Cosa rischia ?

 

Doccia freddissima in casa Milan. Nonostante il paventato ottimismo è arrivata nella serata di ieri la decisione definitiva del board dell'Uefa di non accettare il "patteggiamento" del Settlement Agreement. Fassone non potrà quindi concordare le sanzioni che saranno attribuite al Milan. Il club rossonero dovrà andare a giudizio dinanzi l'Adjudicatory Chamber.

 

La commissione giudicante dovrà esprimersi sulle violazioni del fair play finanziario del Milan nell'ultimo triennio. Di per se stessa la violazione non avrebbe portato al rifiuto della sottoscrizione dell'agreement con la Uefa. In molte squadre ci sono già passate, non ultime Roma ed Inter. Non è la regola, ma una prassi consolidata negli anni, si.

Solo la Dinamo Mosca per motivi legati alle violazioni del Fair Play Finanziario non è stata ritenuta meritevole di ottenere il S.A.. Prima del Milan.

La questione più problematica per l'Uefa è rappresentata dal debito in capo alla controllante del club con Elliot, scadente ad ottobre 2018 e che già, secondo le promesse di Fassone, sarebbe dovuto essere stato rifinanziato con altri istituti di credito. La Uefa ne fa sostanzialmente un problema di continuità. Non sottoscrive un agreement triennale con una proprietà che al momento risulta incerta, proprio per questo fattore.

A nulla sono bastate le lettere di patronage presentate per iscritto dal fondo Elliot, a garanzia della continuità aziendale anche dopo l'eventuale scadenza del debito. 

 

Il Milan dovrà quindi presentarsi da qui a qualche settimana dinanzi all'Adjudicatory Chamber. Ma senza certezze e confortata da pochi precedenti. Ci sono stati nella storia 16 casi di rinvio alla Camera Aggiudicatoria e nel 75% dei casi esaminati si è scelta l'esclusione dalle Coppe. Ma nella maggior parte dei casi si parlava di inadempienze nel pagamento di debiti e stipendi. Solo la Dinamo ha subito l'esclusione dalle Coppe Europee (per 4 anni) per motivi legati al FPF. 

Non sarà un vero e proprio processo. La Commissione accetterà memorie scritte presentate dal club e può riservarsi di chiedere o concedere una esposizione orale e la presentazione di documentazione a supporto. Poi deciderà, comunicando la sanzione direttamente al club personalmente, con mezzi ufficiali, prima della pubblicazione della stessa sul portale dell'Uefa, visibile e consultabile cosi' da tutti. 

 

Le sanzioni possibili vanno dal richiamo (da escludere, per il solo fatto che è acclarato che il Milan abbia violato i paletti del FPF) fino all'esclusione dalle Coppe per una o più stagioni. La Commissione può anche decidere di revocare premi Uefa assegnati nella stagione appena conclusa ed eventualmente decurtarli nelle prossime. Può (e lo farà di certo) comminare una multa per le violazioni, oltre che limitare le liste Uefa o imporre dei paletti nelle stesse legati al mercato.

E' escluso il blocco del mercato, questo va chiarito. La sanzione non rientra nelle possibilità previste dai regolamenti in Uefa in questi temi. 

 

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