Cessione dovuta e inevitabile
Le papere della Finale di Roma hanno acceso la miccia di una cessione già preventivata: Raiola al lavoro
Le clamorose papere nella finale di Coppa Italia che hanno consegnato, in pratica, il trofeo alla Juventus, hanno accelerato il processo di cessione di Gigio Donnarumma. Un processo già di fatto avviato ed innescato da quasi un anno. Gli errori hanno solo acceso l’ultima miccia necessaria. Ora, infatti, anche la grande maggioranza del tifo rossonero è d’accordo nella vendita del giovane portiere milanista.
Il tutto per la gioia di Mino Raiola, che avrà a breve, se già non l’ha avuto, il benestare da parte del Milan a cercare una nuova destinazione per il 99 rossonero. Non sarà semplicissimo, anche perché il Milan gradirebbe registrare una plusvalenza di almeno 45-50 milioni, un vero e proprio toccasana dopo la mancata qualificazione alla Champions League ed in vista delle sanzioni che arriveranno dalla Uefa per quanto riguarda il mancato rispetto del Fair Play Finanziario.
Manchester United e Psg sono i club con cui Raiola maggiormente fa affari e ai quali ha proposto e continuerà a proporre Donnarumma in questi mesi. Mourinho accetterebbe solo nel caso in cui dovesse muoversi De Gea in direzione Madrid. Il Psg, destinazione più facile e probabile, è invece alla ricerca di un portiere. Allisson e Oblak sembrano i primi di una lista in cui Donnarumma potrebbe essere il terzo gradino del podio.
Il Milan dal canto suo si è già tutelato per tempo con Reina, che porterà la giusta esperienza che vuole Gattuso nella squadra per il prossimo anno. Il Milan completerebbe cosi’ l’operazione iniziata un anno fa con il rinnovo sanguinoso operato in estate dopo una tragicomica telenovela. Un rinnovo che aveva il preciso intento di tutelarsi economicamente proprio in vista del mercato che sta per arrivare, dal quale il Milan pensa, si aspetta e spera di venir remunerata per la dispendiosa operazione che ha portato nelle casse dei fratelli Donnarumma 7 milioni di euro (14, al lordo, per i rossoneri), ripagati da prestazioni non sempre all’altezza.
