Pensiamo a Douglas Costa, non a Damato

Ok la sudditanza, ma mettere già le mani avanti è da minchioni

Siamo il Milan o no? Abbiamo uno stile, un etica e una morale diversi dalla massa e soprattutto da quelli lì che incontreremo mercoledì? Bene, allora niente chiacchiere e niente timori sull'arbitraggio di Damato. Da quanto in qua siamo diventati coloro che vanno mettendo le mani avanti per paura della sconfitta specialmente quando come da qualche anno a questa parte partiamo sfavoriti? 

Dopo gli incresciosi episodi si San Siro in Inter - Juventus abbiamo detto di quanto nonostante il VAR, anche dopo Calciopoli la sudditanza psicologica verso i bianconeri sia comunque rimasta. Ma questo non significa che i nostri nemici mercoledì sera saranno Damato e Irrati. Se qualcuno la pensa in questa maniera è pregato per principio di non sedersi nemmeno davanti alla TV a guardare la partita perchè sarebbe solamente un contraddittorio bello e buono e atteggiamento da puro perdente. Anzi è proprio pensare che i nostri nemici mercoledì sera saranno Gonzalo Higuain che all'andata in campionato a San Siro ci ha bucato due volte in un tiro e mezzo, Dybala che si è atteggiato così tanto dopo aver segnato quel rigore inesistente a Torino la scorsa stagione al 95' credendo di essersi rifatto di quello sbagliato a Doha, Buffon che non perde occasione per "bosseggiare" o Douglas Costa che in questo momento è l'uomo che cambia la faccia ad una squadra che senza di lui è più che prevedibile che deve darci la carica giusta per affrontare una partita difficilissima e super decisiva. 

In questa finale ci giochiamo la stagione intera. In caso di vittoria le avremo dato un senso, in caso di sconfitta potremmo ritrovarci a terminare una stagione nello stesso identico modo di quella scorsa nonostante i 230 milioni spesi e sarebbe impossibile non lasciar trasparire un po' di delusione nonostante questo girone di ritorno molto molto positivo. Quindi testa solo al campo e all'obiettivo. Doha insegna...