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Berlusconeide capitolo 12° (III)

 

L'arrivo di Allegri e lo scudetto di Ibra (terza parte)

 

Ibra ha un impatto clamoroso sul Milan. Non si fa abbattere dal rigore sbagliato alla prima sfortunata partita con il Cesena e diventa immediatamente l'epicentro tecnico del Milan.
Tuttavia se l'inserimento di Ibra è istantaneo, sono la stabilità del Milan, nonché i suoi equilibri, ad essere Allegri ha lavorato per tutta l'estate su un 4-3-3 molto elastico in cui Ronaldinho ha la possibilità di transitare dal centro per ispirare le punte.
Borriello è il suo giocatore ideale, soprattutto perchè lavora per la squadra e ragiona in virtù dei movimenti di Pato.

Già proprio Pato. A 21 anni per il talento brasiliano è giunto il momento di fare il salto di qualità. Il primo anno da titolare indiscusso con Leonardo gli è stato utile, ma adesso ci si aspetta un salto di qualità.
Eppure quella coppia, Ibra-Pato, non si amerà mai dal punto di vista tecnico. Troppo accentratore lo svedese, troppo anarchico il brasiliano.

Quel 4-3-3, adesso che Ibra è al Milan, ha meno senso e meno significato. Allegri, lentamente, inizia quel processo che già Mancini e Mourinho nell'Inter avevano dovuto intraprendere, ossia il processo di “ibrahizzazione” della squadra.
Significa, in parole povere, rendere la squadra più verticale e meno orizzontale. Si passa al trequartista con le due punte ma il passaggio non è automatico. Vi sono prima circa due mesi di prove ed esperimenti, in cui Allegri continua a riproporre la formula estiva, senza tuttavia esiti positivi.
Il doppio impegno col Real in Champions, fra andata e ritorno, segna lo spartiacque fra il Milan della passata stagione ed il Milan della nuova stagione.

Col Real, in casa, il Milan pareggia 2-2 ma gioca una partita in cui avrebbe potuto prenderne almeno 6-7.
Resta quella comunque l'ultima partita giocata da Filippo Inzaghi in Europa, partita decisa con una doppietta clamorosa, con la quale uno dei più grandi bomber della storia si congeda dal palcoscenico europeo (qualche giorno dopo si romperà il crociato in una partita di campionato).
A fine gara, il prode Gattuso si presenta davanti alle telecamere di Milan Channel e spiega come sia necessario cambiare atteggiamento. Serve una svolta. E' uno dei momenti chiave della stagione.

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