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Gli avvoltoi? Presenti!

 

Milan: i problemi ci sono, gli avvoltoi... ci sono sempre stati

 

Un anno fa di questi tempi – fidatevi, oppure andate a controllare – si suonava il requiem sul futuro del Milan. Dicevamo: “Ma quali cinesi, il closing non si farà, se si farà il mercato sarà drammatico, il Diavolo fallirà”. Un anno dopo la tiritera è ancora quella, anzi, peggio. Ti raccontano di magheggi in stile “Totò Truffa ‘62”, dipingono scenari devastanti, vogliono a tutti costi che si realizzi la tragedia così da poter dire “è andata come avevo detto io!”.

Il discorso è sempre lo stesso: tra “raccontare una situazione” e “sperare che tutto vada a puttane” c’è una gran bella differenza. Fare una previsione non significa informare, semmai “sperare di azzeccare”. E, molti, da un anno a questa parte “sperano di azzeccare”.

Nel frattempo, però, il Milan ha cambiato proprietà, ha migliorato di molto il suo parco giocatori, ha conquistato una finale di Coppa Italia e, ora, lavora in accordo con i suoi finanziatori (Elliott) per uscire da una situazione che non è “difficile” da oggi, ma dal 1 gennaio 2017, ovvero da quando il Governo cinese ha bloccato la fuoriuscita di capitali.

Nonostante le difficoltà, il Milan è uscito dalle sabbie mobili che lo circondavano da un quinquennio, sa che dovrà passare momenti complicati, probabilmente un nuovo passaggio di proprietà, ma per chi ha seguito tutta la faccenda senza preconcetti, tutto quello che sta accadendo non è per forza “spaventoso”, semmai complesso e per molti versi addirittura “logico”.

Intanto Gattuso rinnova, anche per lui avevano previsto una precoce “fine sportiva”, e invece niente, anche in questo caso quelli che “finirà malissimo” (“ma perché?”, “perché te lo dico io”, “spiegami, ti prego”, “eh vedrai”) hanno dovuto spostare l’asticella al problema successivo: “Venderanno tutti”.

Potremmo definire questa fase dell’informazione nostrana come “previsionismo”, una specie di oroscopo della sventura.

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