Milan-Chievo, Var decisivo

Partita condizionata da diversi episodi

Dopo le polemiche di coppa, ecco che in Serie A per fortuna del Milan torna in azione il Var. 

Si perchè, senza l'uso della tecnologia, l'arbitro Mariani e i suoi assistenti sarebbero finiti nel centro del ciclone delle polemiche. 

Gli episodi più clamorosi arrivano nella ripresa, quando sul risultato di 1-2 per il Chievo, il Milan si vede annullare per fuorigioco il gol del 2-2 firmato da Cutrone dopo una respinta di Sorrentino. Bandierina alta dell'assistente e gol momentaneamente annullato. Entra in gioco la tecnologia, oggi al Var Pairetto e Alassio, che analizza e convalida il gol del 2-2. Cutrone era tenuto perfettamente in linea da Jaroszynski.

Ancora Var a metà ripresa, quando Mariani prima ammonisce Stepinski e poi si va a rivedere le immagini per eventualmente estrarre il cartellino rosso. Dopo il consulto video, Mariani conferma la sua decisione: solo giallo. L'episodio è un pò al limite, il classico episodio da "arancione". 

Terzo episodio da Var, quando nel recupero Tomovic colpisce con il braccio un tiro di Calhanoglu. Anche qui l'arbitro, che in un primo momento aveva concesso il solo calcio d'angolo, va a rivedere l'episodio dal monitor. Stavolta però la decisione viene cambiata, concedendo il rigore al Milan, poi sbagliato da Kessie. Anche qui episodio al limite, in quanto il tocco di braccio arriva dopo aver prima colpito il corpo di Tomovic. Decisivo il movimento delle braccia, che convincono Mariani a concedere il rigore. Decisione tutto sommata giusta. 

Un altro episodio da menzionare, avviene a fine primo tempo quando Kessie cade dentro l'area di rigore. Per Mariani è simulazione dell'ivoriano. Giusto non concedere il rigore anche se un leggero contatto di Radovanovic avviene. Non era dunque simulazione. 

Infine, qualche dubbio nel non concedere recupero nel 1t, giusto il recupero nella ripresa.

Oggi senza la tecnologia, il Milan non avrebbe beneficiato ne del gol del 2-2 ne del rigore del possibile 4-2.