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Lo spinoso caso Donnarumma: Cosa fare?

 

I tifosi si interrogano sul futuro del portiere. Cessione o tribuna?

 

Lo scorso giovedì pomeriggio nel mondo calcistico si è abbattuta una notizia che farà parlare ancora per molto tempo, il mancato rinnovo di Gianluigi Donnarumma col Milan. Il contratto del portiere diciottenne nativo di Castellamare di Stabia scadrà fra poco più di un anno, ossia il 30 giugno 2018 e i tifosi rossoneri, ma non solo, si interrogano su quale soluzione adotterà la società rossonera nel seguente mercato.

Le ultime notizie che emergono portano nella direzione della soluzione drastica, vale a dire relegare Donnarumma un anno in tribuna costringendolo di fatto a saltare i prossimi Mondiali di Russia, il che danneggerebbe sia il calciatore sia il Milan che non avrebbe la possibilità di monetizzare, seppur in minima parte rispetto al valore del giocatore, la sua cessione ad un altro club. La logica, invece, imporrebbe la cessione del giovane portiere già in questa finestra di mercato che è appetito da una squadra su tutte, il Real Madrid, forte di un accordo già raggiunto col suo entourage (ingaggio da 6 milioni annui) e pronto a versare nelle casse del Milan una cifra che si aggira intorno ai 30 milioni. Una cifra lontana dal reale valore del giocatore in un mercato dove le supervalutazioni sono all’ordine del giorno, ma che potrebbe permettere al Milan di realizzare una plusvalenza importante e destinare il ricavato per altre operazioni di mercato. Un’altra squadra interessata all’acquisizione di Donnarumma è il PSG che metterebbe sul piatto una somma superiore a quella offerta dal Real (si parla di 40 milioni) e quindi la speranza concreta per il Milan è che si scateni un’asta fra queste due squadre, se non addirittura col subentro di un terzo acquirente, per permettere ai rossoneri di massimizzare il più possibile dalla sua partenza. Sullo sfondo c’è la Juventus che osserva interessata l’evolversi della situazione e sarebbe pronta a scendere in campo se il portiere classe 1999 non dovesse lasciare il Milan quest’estate per portarlo a Torino nel 2018 da svincolato.

La certezza è che Donnarumma comunque andrà a finire questa storia si troverà davanti a un bel branco di prova dove dovrà tenere i nervi saldi per reggere la pressione dopo aver passato l’ultimo anno e mezzo da “viziato”, in un ambiente dove era coccolatissimo, il beniamino dei tifosi e qualsiasi errore sul campo veniva perdonato. Nella maggior parte dei tifosi milanisti regna ancora l’incredulità per la mancata firma sul rinnovo di contratto di fronte ad un’offerta di circa 5 milioni netti all’anno per i prossimi 5 anni, una cifra irrinunciabile e quasi immorale per un ragazzo di quest’età che per giunta si professava milanista sin dalla nascita e non ha esitato nei mesi addietro di baciare lo stemma del maglia, un gesto da vero tifoso che va in controtendenza col rifiuto di rinnovare. Tutti avrebbero compreso un’eventuale richiesta di cessione per realizzare il sogno di giocare in un club leggendario come il Real Madrid, dodici volte campione d’Europa, ma solamente dopo aver rinnovato un contratto che avrebbe messo il Milan in una posizione decisamente più vantaggiosa di quella in cui si trova attualmente con la possibilità di realizzare una maxi plusvalenza come merita qualunque club che valorizza i prodotti del proprio settore giovanile. Donnarumma si trova attualmente in Polonia, nel ritiro della Nazionale Under21 impegnata nei prossimi campionati Europei e sicuramente nei prossimi giorni e settimane avrà l’occasione di spiegare le sue motivazioni, dopo che nell’ultimo periodo ha preferito rifugiarsi in un misterioso silenzio e che dopo la mancata firma dell’altro ieri poco coraggiosamente ha deciso di mandare avanti i suoi familiari che su Instagram hanno assunto le sue difese con frasi poco carine nei confronti del Milan e dei suoi tifosi (quelli veri). I tifosi rossoneri dopo gli ultimi anni di delusioni in termini di risultati e logorati da una vendita societaria che sembrava non arrivare mai, non meritavano questo teatrino, di essere presi in giro da un ragazzino nel quale avevano intravisto una futura bandiera e che sognavano potesse ripercorrere le gesta degli storici capitani Baresi e Maldini.

Ci hai deluso Gigio, ti chiamavano tutti così affettuosamente, ora ovunque andrai sarai semplicemente Gianluigi Donnarumma.

 

 

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