milan

 

Chi c'è e non si vede

 

I giocatori che ono passati in secondo piano e quelli che sono letteralmente invisibili

 

 

Fra le idee principali che Rino Gattuso aveva in mente quando si è seduto sulla panchina del Milan c'era quella di trovare per prima cosa una formazione tipo, un "undici" base, che col ritorno al 4-3-3 somiglia molto a quella studiata in fase di calciomercato.
Riserve che vedono campo abitualmente ci sono, ma poche. Parliamo dei Cutrone, dei Locatelli e dei Montolivo (almeno fino a quando Biglia era out). Tutti gli altri invece, sono finiti in una sorta di dimenticatoio. Casistiche diverse che proviamo ad analizzare reparto per reparto.

In difesa tra tutti il più scontento probabilmente sarà Musacchio. Non ci è dato sapere se il giocatore mugugna nello spogliatoio visto che il suo comportamento ai nostri occhi rimane altamente professionale nonostante come detto in un precedente articolo sia arrivato al Milan con la conapevolezza di essere il titolare al centro della difesa accanto a Romagnoli, salvo poi l'arrivo di Bonucci gli abbia rotto un po' le uova nel paniere. Mateo sa comunue di essere la prima scelta in caso di defezione di uno dei due titolari che settimana dopo settimana visto l'affiatamento sempre crescente risultano inamovibili. Per lui sarebbe stato meglio continuare a giocare con la difesa a tre, dove pur di giocare si adattava in un ruolo non suo alternandosi con Cristian Zapata. Proprio per il colombiano e Ignazio Abate la situazione è ben diversa. Sapevano benissimo di passare tantissimo tempo in panchina. Il primo è tato anche sul punto di andar via in estate mentre il secondo rimasto perchè di mercato non ne aveva nemmeno l'ombra, essendo tra i più anziani del gruppo può rassegnarsi al ruolo di uomo spogliatoio, visto che con il sempre più vicino ritorno in campo di Conti e il "nuovo che avanza" Calabria in netta crescita, le probabilità di giocare si ridurranno alla nullità. Gomez ed Antonelli invece sono chiaramente fuori dal progetto tecnico e fino alla chiusura del mercato di gennaio in un modo o nell'altro andranno via. L'unico che aveva qualche chances di tornare in auge con Gattuso era Gabriel Paletta, in quanto unico vero marcatore oltre a Zapata. Ma anche per lui il ritorno alla difesa a quattro e la pessimissima prestazione a Fiume nell'ininfluente trasferta di Europa League contro il Rijeka lo hanno tolto dalla circolazione, destinato probabilmente a seguire le stesse orme di Gomez e Antonelli.

A centrocampo e in attacco i fantasmi sono molto meno. Anzi in mezzo siamo anche sottonumero, con Josè Mauri che non è da considerare nemmeno una riserva. Tra l'altro anche infortunato in questo periodo, anche se credo che nessuno se ne sia quasi accorto. Un po' mi dispiace a dire la verità, se penso agli ottimi propositi con il cui mise piede a Milanello dopo le ottime cose fatte vedere a Parma. Per me personalmente fu una soddifazione all'epoca averlo soffiato alla Juventus ed era un giocatore che inizialmente invocavo spesso in campo e sinceramente, tutt'ora, credo che Locatelli giochi più di lui solo per il fatto che è un prodotto casereccio, e non perchè sia realmente tanto più talentuoso.

Davanti, Borini è tornato a fare quello per cui è stato preso, ovvero la riserva ad oltranza. Aveva ben figurato quando le cose andavano male e la sua generosissima corsa lo faceva risaltare in mezzo al nulla che c'era intorno, cosa di cui credo sia cosciente anche lui. Ci conviene comunque tenercelo buono in quanto è l'unica alternativa di ruolo a Suso e nonostante lo spagnolo sarebbe buttato nella mischia anche se avesse la cirrosi epatica, il buon Fabio avrà ancora più di un opportunità.
La vera grande gigantesca mastodontica incognita è Andrè Silva, su cui potremmo star qui giorni interi a formulare delle ipotesi sul perchè non giochi mai, sulla speranza o meno di vederlo un giorno in campo e se valga davvero quanto è stato pagato. Purtroppo non ci sono segnali, cenni o avvisaglie che possano smentire o meno i nostri pensieri condannandoci a brancolare nell'indefinito chissà per quanto tempo ancora. Io personalmente son convinto che non andrà via a gennaio e che se sarà ceduto o no a giugno dipenderà dalla volontà dell'allenatore che verrà. Rimane sostanzialmente l'unico nuovo acuisto da recuperare, apettando che Rino, come a sua detta, trovi il coraggio di buttarlo in campo.

 

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