Milan

 

Milan, un cammino inaspettato

 

Una classifica complicata in campionato, inaspettata dopo i numerosi acquisti estivi

 

 

 

Un mercato faraonico, con 240 milioni investiti (170 al netto delle uscite), una nuova dirigenza, ma soprattutto una nuova proprietà. Un cambiamento epocale da quel fatidico 13 aprile 2017, data dell'ormai famoso closing rossonero, che ha definito il passaggio delle quote azionarie AC Milan dall'ex controllante Fininvest di Silvio Berlusconi alla nuova Rossoneri Lux, con a capo LI Yong Hong. Un cambiamento doloroso ma necessario, chiesto a gran voce dalla maggior parte dei tifosi rossoneri, ormai stanchi di un presente complicato e di un futuro sportivo incerto. Un futuro che sembrava vincente, dopo il poderoso mercato estivo ed il ritrovato entusiasmo tra i tifosi rossoneri. Ma la realtà è spesso crudele, ed ecco che improvvisamente tutte le certezze si sono dissolte nella complicata (almeno in campionato) prima parte di stagione.

Un cammino che vede i rossoneri al 10° posto in classifica, frutto dei soli 25 punti conquistati nel girone d'andata, 14 in meno rispetto alla scorsa stagione. Un bilancio tanto deludente quanto inaspettato, dal momento che la rosa dello scorso anno non era certamente superiore all'attuale. Le ragioni di ciò sono diverse, e in queste righe proveremo a dare delle risposte, partendo dall'errata certezza estiva di avere una squadra completa, fatto clamorosamente smentito nel corso di questi mesi. La campagna acquisti estiva, chiusa con l'ormai famoso "APACF show" col quale veniva celebrata, non è stata cosi perfetta come si voleva far credere. Su tutti pesa la mancata presenza di un vice Kessie, giocatore importante che ha pagato la mancanza di una valida alternativa, che lo ha costretto a disputare quasi tutti i match, con il conseguente dispendio di energie. Un'altra importante mancanza, segnalata da molti in tempi non sospetti, è quella della punta di peso in attacco. Il solo arrivo dell'ex viola Nikola Kalinic non poteva bastare, ancor di più se consideriamo che i tifosi rossoneri aspettavano uno tra Aubameyang e Morata, due nomi fatti dalla stessa società rossonera. Se l'attuale capocannoniere è il giovane Cutrone si può intuire come qualcosa non va.

Un fatto non da poco, soprattutto alla luce della scarsa condizione atletica della squadra, che ci porta ad un altro dei problemi (forse il più importante) riscontrati fin qui, quello relativo appunto alla condizione atletica. Una condizione a dir poco precaria, frutto di una preparazione completamente sbagliata nel corso dell'estate, condizione che il nuovo tecnico Gattuso sta provando a migliorare, grazie a carichi di lavoro pesanti in quel di Milanello. Di chi sono le responsabilità? Non lo sapremo mai. Nei mesi scorsi c'è stato l'allontanamento del preparatore atletico Marra da parte di Montella, a sua volta esonerato poco dopo, ma appare evidente come gli stessi giocatori avrebbero potuto (e dovuto) segnalare eventuali problemi in allenamento. Inutile cercare i colpevoli, ormai il danno è fatto e si può solo cercare di porvi rimedio. Un rimedio da trovare anche - soprattutto - per il deludente rendimento di Leonardo Bonucci, l'acquisto più osannato fra i tanti della scorsa estate.

Accolto con un autentico bagno di folla a casa Milan, l'ex bianconero fatica a trovare lo smalto dei tempi migliori, anche se negli ultimi match le cose sembravano girare per il verso giusto. O almeno cosi sembrava prima dell'ultimo match di Firenze, con il clamoroso errore in occasione del gol di Simeone, perso in fase di marcatura, un errore non da Bonucci. Un giocatore forse caricato da troppe responsabilità, a causa della discussa assegnazione della fascia da capitano, che lo ha portato a caricarsi troppo sulle spalle il peso della squadra. Nessuno puo' mettere in discussione le qualità di un giocatore come Bonucci, che tutti si augurano di ritrovare al più presto, la stagione rossonera passa anche e soprattutto da lui.

Un altro tema caldo in casa rossonera è la complicata gestione dei calciatori già presenti in rosa, che non chiameremo mai "vecchi", un termine ingeneroso e che mette i giocatori, incolpevoli, al centro dell'eterna diatriba fra tifosi per vicende legate alla precedente proprietà. Ci perdonerete se non intendiamo entrare in vicende di queste tipo. È pero' stato provato, anche da persone molto vicine all'ambiente Milan, come ci sia stato un tentativo di accantonare alcuni giocatori a favore di altri. Difficile dire se sia stata una scelta sbagliata o meno, ognuno puo' farsi la propria opinione in merito, quel che è certo è che tale decisione non è piaciuta al gruppo, da qui le voci, assolutamente fondate alla luce dei fatti successivi, di uno spogliatoio spaccato. E con uno spogliatoio spaccato, il 2011/2012 insegna, anche con una squadra molto forte è difficile vincere.

Per invertire la rotta servirà un girone di ritorno indimenticabile, per risalire una classifica deficitaria che il Milan non si puo' permettere. Un cammino da migliorare fin da subito in campionato, anche alla luce del diverso rendimento nella altre competizioni, che vede i rossoneri in semifinale di Tim Cup, (competizione che il Milan non vince dal 2003), e ai sedicesimi di Europa League. Proprio nella competizione europea il Milan ha fatto vedere le cose migliori, e tutti i tifosi si augurano che il cammino continui, per provare a sollevare l'unico trofeo che manca nella straordinaria bacheca rossonera. Ma per il Ludogorets c'è tempo, l'obiettivo ora è rialzare la testa in campionato, dove i rossoneri hanno raccolto 1 solo punto negli ultimi 3 match, a cominciare da sabato. A San Siro arriva il Crotone, vietato sbagliare.

 

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