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Follie a cinque stelle

 

Il deputato Romano presenta un'interrogazione parlamentare fuori da ogni logica

 

 

Ronald Reagan sosteneva che non era lo Stato a dover risolvere i problemi dei cittadini in quanto proprio lo Stato era il problema. In questo mirabile inciso di uno dei più famosi presidenti degli Stati Uniti d'America, viene riassunto tutto il pensiero liberale che è favorevole ad una diminuzione dello Stato in ogni angolo della vita dei cittadini, per dar spazio invece alla libera iniziativa privata. Il preambolo introduttivo è necessario per contestare l'interrogazione parlamentare presentata in data 29 novembre da un deputato del Movimento Cinque Stelle, tale onorevole Paolo Nicolò Romano. Nello scritto il deputato chiede al Governo informazioni su una trattativa fra privati, usando come argomentazione alcuni articoli di giornale riportanti mere illazioni sulla vendita del Milan conclusasi nell’aprile dell’anno in corso.

Or bene, è di tutta evidenza come il deputato del M5S sia caduto suo malgrado sopra una buccia di banana anche abbastanza grossa. Come può infatti un deputato della Repubblica italiana chiedere al Governo informazioni circa una trattativa fra soggetti privati e nella quale l’oggetto (l’AC Milan) non è una società in cui vi sono partecipazioni pubbliche? Qualcuno probabilmente ha scambiato il Parlamento italiano per una sorta di Bar dello Sport dove è possibile scegliere argomenti a piacere da trattare sulla base dei gusti personali e degli orientamenti del momento. In realtà così non può essere. Il Governo infatti esercita il potere esecutivo e nulla è tenuto a sapere in merito alle trattative fra soggetti privati. Se così fosse, vorrebbe dire essere usciti dal concetto di stato di diritto per giungere invece a quello stato di polizia che tutto vede e tutto controlla. Si è andati pertanto ben oltre l’assunto di Reagan secondo cui lo Stato deve ridurre al minimo il suo intervento. Infatti, secondo il parlamentare che ha proposto l’interrogazione, il Governo dovrebbe vigilare su ogni trattativa privata. Così ovviamente non è né può essere. Peraltro, all’interno dell’interrogazione de qua, può scorgersi un grave errore di mancata documentazione. Romano scrive che “in base al regolamento della Federazione italiana gioco calcio (Figc) di attuazione dei principi in materia di acquisizione di partecipazioni societarie a livello professionistico di cui al C. U. n. 189/A del 26 marzo 2015, i soggetti acquirenti una quota azionaria maggiore del 10 per cento di una società di calcio operante nei campionati italiani, devono soddisfare specifici requisiti di onorabilità e di solidità finanziaria e ad oggi tale documentazione non risulta all’interrogante sia mai stata depositata”. Peccato che, con un piccolo sforzo di ricerca, il deputato pentestellato avrebbe potuto trovare soddisfazione alla propria curiosità come può evincersi chiaramente dal link che si allega: QUI

 
Il tutto risale alla fine di giugno, quindi ben 5 mesi fa. Non solo pertanto il deputato Romano ha presentato un’interrogazione parlamentare su una materia non di pertinenza del Governo e su cui il Governo stesso non è tenuto ad avere informazioni in merito (anzi sarebbe grave se ne avesse). L’intrepido esponente del movimento di Grillo si è però voluto spingere oltre, arrivando ad ornare tale interrogazione con un dubbio amletico di facile quanto pronta risoluzione. Sarebbe bastato un rapido giro su un motore di ricerca internettiano per sciogliere l’amletico dubbio. C’è poi infine, l’immancabile riferimento ad una presunta maxievasione fiscale da parte di Silvio Berlusconi finalizzata a far entrare nel Milan, dalla finestra, soldi detenuti in paradisi fiscali orientali. Argomentazione di per sé surreale e fondata non su prove o indizi, bensì su mere illazioni giornalistiche. Esisterebbero, allo stato, gli estremi per una denuncia per calunnia da parte di Fininvest dato che, in uno stato di diritto, le accuse andrebbero provate e la formazione della prova è dibattimentale e non certamente giornalistica. Romano pertanto, con una semplice interrogazione parlamentare, è stato in grado di manifestare la sua scarsa conoscenza del diritto costituzionale, dell’uso di un banalissimo motore di ricerca e del diritto penale. Siamo al dilettantismo che viene assurto ad arte politica. Al peggio purtroppo, non esiste mai fine.
 
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