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Cuor di Leo

 

Leonardo, una storia non tutta da buttare

 

Sono contento della mia prestazione ma soprattutto sono contento per la squadra, non è importante il singolo ma la squadra”, “Io cerco di fare quello che mi chiede il mister”, “Sono contento per i nostri tifosi che ci stanno sempre vicini”, “Sbagliare è umano, e come un attaccante sbaglia un gol anche l’arbitro può sbagliare”, “La palla è rotonda e tutto può succedere”, “Rispettiamo tutti ma non abbiamo paura di nessuno” ed infine la madre di tutte le frasi del pre e del post partita “Oggi siamo qui per fare la nostra partita”. Sono solo alcune delle tante frasi banali e prive di significato che i calciatori e gli allenatori di tutto il mondo del calcio ci propinano durante la settimana e che dipingono uno scenario poco incoraggiante del livello intellettivo e culturale che anima la maggior parte degli attori protagonisti dello sport più amato del mondo.
Quasi sempre, se ci fermiamo un attimo a riflettere, giungiamo alla conclusione che “il Signore ha voluto fornire a questi ragazzi delle doti naturali eccezionali, ma se non avessero fatto i calciatori probabilmente molti di essi nella vita non avrebbero combinato niente di importante”.
Ed allora spesso ci meravigliamo quando ci troviamo di fronte a qualche calciatore che dimostra delle doti fuori dal comune, quando lo sentiamo parlare per un minuto di seguito senza dire banalità e frasi “standardizzate”, quando dimostra di avere una cultura elevata ed è in grado di affrontare ogni argomento “extra-calcistico” dimostrando di essere perfettamente conscio della realtà di tutti i giorni che è al di fuori del dorato mondo pallonaro.
Ed ancor di più, veniamo letteralmente “rapiti” da persone come Leonardo de Araujo, noto a tutti come Leonardo e basta, che rappresenta forse un esempio “unico” ed inimitabile nel panorama del football mondiale!

leoCalciatore di gran classe e dalla duttilità tattica straordinaria, Leonardo è stato un simbolo del calcio del suo Paese, ma nello stesso tempo è stato un autentico girovago che è stato in grado di giocare ad altissimi livelli in ben tre continenti giocando in Brasile, Spagna, Giappone, Francia ed Italia.
Questo peregrinare e questa ricerca di esperienze sempre nuove, diverse e stimolanti gli ha permesso di accrescere a dismisura un bagaglio culturale che si innesta su una intelligenza sicuramente innata, gli ha permesso di imparare e parlare fluentemente e correttamente cinque lingue (ed anche un po’ di giapponese), gli ha permesso di “conquistare” tutti quelli che hanno avuto a che fare con lui al punto da lasciare in tutti degli ottimi ricordi e conquistandosi una stima che gli permette oggi di svolgere il ruolo di dirigente con grande efficacia e credibilità.

Il rossonero fa da sfondo alla sua carriera da calciatore, dal momento che il piccolo Leo comincia la sua avventura col rossonero del Flamengo e la conclude con quello del Milan.
Cresciuto nelle giovanili del Flamengo, fa l’esordio nel massimo campionato brasiliano a 17 anni nel 1987.
Dopo tre stagioni passa al San Paolo dove resta per un anno e dove conquista un titolo paulista ed uno brasiliano, prima di tentare l’avventura nella primera divisione spagnola nel 1991 con la maglia del Valencia.
Dopo due stagioni in terra iberica torna (nel 1993) al San Paolo con cui conquista la Coppa Intercontinentale battendo a Tokio il Milan, la Supercoppa Sudamericana e la Recopa.
Nel 1994 si trasferisce in Giappone e veste la maglia del Kashima Antlers. Coi giapponesi resta fino al 1996, giusto in tempo per giocare 49 partite, segnare 30 gol e conquistare un titolo della J League.
Nella terra del sol levante Leo diventa un autentico idolo, al punto che i tifosi organizzano delle visite sotto casa sua per convincerlo a rimanere quando nel 1996 decide di tornare nel “calcio che conta” e cioè in Europa: lo ingaggia il Paris Saint Germain.

La stagione vissuta in Francia sarà di altissimo livello, e sarà arricchita dal raggiungimento della finale di Coppa delle Coppe che i francesi perderanno contro il Barcellona (0-1) per un gol del connazionale Ronaldo su rigore.
La prestazione di Leonardo fu straordinaria, e gli occhi del Milan si posero su quel talentuoso giocatore verdeoro.

passa al milanNell’estate del 1997, infatti, passa al Milan dove ci resterà da protagonista per 4 stagioni (in totale saranno 96 le presenze in A e 22 le reti).
Molto importante e decisivo fu l’apporto di Leonardo alla conquista dell’incredibile scudetto zaccheroniano del 1999: saranno 12 le sue segnature nelle 27 gare disputate. Il peso di Leonardo sul sedicesimo scudetto rossonero fu importantissimo.
Classe, qualità, quantità, corsa, esperienza e gol pesantissimi fu quello che Leo portò alla causa dell’undici rossonero, il tutto considerando che le partite in cui partiva da titolare non furono moltissime.
Tuttavia Zac sapeva che in tutte le circostanze poteva contare sull’apporto dell’asso brasiliano.
Ricordo ancora i gol decisivi segnati alla Roma (alla sesta), il gol del decisivo 1-0 alla capolista Lazio alla decima, la doppietta nel derby di ritorno contro l’Inter alla venticinquesima, e la punizione vincente nella rocambolesca vittoria contro la Samp alla trentunesima.
Così come mise il sigillo del 4-0 contro l’Empoli alla penultima giornata nel giorno del sorpasso alla Lazio bloccata a Firenze.
Insieme a Zvone Boban rappresenterà il tocco di qualità in più in una squadra che di qualità non ne aveva tantissima.

Nel giugno 2001 lascia il Milan e torna in Brasile, prima al San Paolo e poi al Flamengo.

Nonostante spesso si parli di ritiro, nell’ottobre del 2002, su richiesta di Berlusconi, un romanticissimo Galliani lo riporta al Milan come calciatore: l’esperienza sarà breve (fino a Marzo del 2003), giusto in tempo per giocare due gare di Coppa Italia contro l’Ancona (segnerà un gol nel ritorno a San Siro) e per collezionare una presenza in campionato.

brasileNotevoli le soddisfazioni anche con la sua nazionale, anche se proprio con il Brasile commetterà l’unico isolato neo di tutta la sua carriera calcistica, e cioè il cartellino rosso rimediato negli ottavi di finale contro gli USA per una gomitata rifilata a Ramos: quella squalifica gli impedirà di disputare tutte le successive partite del Brasile di quel Mondiale che i verdeoro vinceranno in finale contro gli azzurri.
Leonardo collezionerà anche un secondo posto ai mondiali del 1998 in Francia quando i brasiliani saranno sconfitti in finale dai padroni di casa.
Oltre al titolo mondiale (1994), nelle 60 presenze con i carioca (con 8 gol) Leo conquisterà anche una Copa America (in Bolivia nel 1997) e la Confederations Cup (sempre nel 1997 in Arabia Saudita).
Come abbiamo già detto era proprio la sua duttilità tattica ad essere particolarmente apprezzata dai suoi allenatori: terzino sinistro, centrocampista, fantasista. E non dimentichiamo una grande bravura nel calciare le punizioni dal limite dell’area.

Nel 1999 Leonardo aveva cominciato a dimostrarsi molto attivo nel campo delle iniziative umanitarie; in Brasile, nel 1999, diede vita alla Fundacao Gol de Letra, una fondazione nata per aiutare i bambini brasiliani.
fmL’esperienza maturata in questo campo, e la voglia dei massimi dirigenti milanisti di non privarsi di un uomo della cultura e dello spessore di Leonardo, portò Adriano Galliani ad annunciare il 1° Aprile 2003 in una conferenza stampa il ritiro dal calcio giocato di Leonardo ed il suo ingresso tra i quadri dirigenziali del club di via Turati in qualità di suo assistente personale e di Direttore della neonata Fondazione Milan.
E' stato anche consulente di mercato e Direttore Operazioni Area Tecnica del Milan ed emissario per la società in Sudamerica, tanto da aver contribuito in prima persona a portare al Milan giocatori come Kakà, Pato e Thiago Silva.
La stima di cui gode nel mondo del calcio, la rete di conoscenze accumulate negli anni in tre continenti diversi, il suo attivismo sentito ed autentico nei confronti delle persone più sfortunate e bisognose ed il suo spirito di solidarietà smisurato lo hanno reso il “protagonista”, il “propulsore” principale che ha contribuito in questi sei anni all’affermazione della FONDAZIONE MILAN ONLUS, un progetto nato dalla volontà del Club, da sempre attivo e sensibile nei confronti di chi si trova in condizioni di disagio, di dotarsi di una struttura dedicata, duratura ed affidabile che sostenga le realtà sociali che sono di fondamentale importanza per il benessere della comunità.
La Fondazione, attiva in Italia ed all’estero, cerca di operare essenzialmente per sostenere progetti di ampio respiro attraverso attività di carattere promozionale ed economico, sfruttando da un lato gli strumenti di comunicazione del Club (testimonials, acmilan.com, Milan Channel, Forza Milan) per una strategia di sensibilizzazione e dall’altro pianifica, organizza e gestisce autonomamente operazioni ed eventi per la raccolta di fondi.

Ma cos’ha fatto di concreto Fondazione Milan in questi sei anni? Quali progetti ha portato avanti ed ha realizzato o contribuito a realizzare?
I progetti finanziati da Fondazione Milan in questi anni sono stati 39, sia in Italia che all’estero, con una raccolta e distribuzione di fondi per oltre 3 milioni di Euro. Vediamoli in sintesi.
Iniziativa di solidarietà a favore di Archè (associazione che si occupa di sieropositività in campo pediatrico) per 18.000 euro.
Campagna televisiva e stampa a favore di “Associazione Bambini cardiopatici nel mondo” in collaborazione con Pippo Inzaghi.
Donazione all’AMS (Associazione Malattie del Sangue) della Divisione di Ematologia dell’Ospedale Niguarda di Milano di 15.000 euro.
23.813 euro destinati alla Lega del Filo d’Oro, Associazione per il recupero delle persone sordo cieche e pluriminorate psicosensoriali, per la costruzione di un nuovo parco giochi.
Donazione di 19.010 euro a favore dell’Associazione “La Strada” di Milano (per la realizzazione di una sala multifunzionale nel complesso di Via Piazzetta 2, Milano).
Progetto a favore di Unicef per garantire un ciclo completo di vaccinazione per 17.000 bambini congolesi: importo devoluto 346.000 euro.
Destinazione a Fondazione Gol de Letra a favore dei bambini delle favelas brasiliane di 171.000 euro.
Contributo di 29.000 euro a favore dell’Opera Martinengo di Milano per l’acquisto di un pulmino per il trasporto di 5 persone più 2 disabili in carrozzina.
Destinazione di 20.000 euro a favore del Policlinico San Matteo di Pavia per l’allestimento di una sala giochi per bambini.
Donazione di 28.052 euro a sostegno di ABA (Associazione per lo studio e la ricerca sull’Anoressia, la Bulimia e i disordini alimentari).
Sostegno del “Progetto San Cristoforo” promosso dall’Associazione Risorse per la Famiglia-F.lli Mancini Onlus” per lo spostamento sul territorio di anziani e la loro assistenza per 17.000 euro.
Contributo a favore dell’Associazione Forza Ragazzi (di Rino Gattuso) per complessivi 46.516 euro.
fmContributo di 21.900 euro per l’acquisto di un pulmino a favore dell’Associazione City Angels.
Sostegno a favore della Fondazione Fratelli di San Francesco d’Assisi che opera a Milano attraverso la donazione di un pulmino.
Ristrutturazione ed ampliamento dell’asilo comunale del quartiere Nova Holanda a Rio de Janeiro.
Partecipazione alla ristrutturazione ed all’ampliamento del Pronto Soccorso della Clinica Pediatrica De Marchi di Milano; il costo totale del progetto è di 743.000 euro.
Contributo di 19.592 euro a favore del Comitato Maria Letizia Verga per la cura della leucemia.
Sostegno della ASCS (Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo) con un contributo di 21.000 euro.
Raccolta fondi a favore della ristrutturazione della sala EMODINAMICA presso il Dipartimento del Cuore e dei grossi vasi presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università della Sapienza di Roma.
Acquisto di una incubatrice a favore del reaprto di Neonatologia dell’Ospedale Niguarda di Milano.
Donazione alla clinica Pediatrica De Marchi di Milano di un macchinario per il Reparto di Terapia Intensiva.
Contributo a favore della costruzione di un pozzo nella provincia di Maroua, nell’estremo nord del Camerun.
Contributo di Fondazione Milan per l’Holy Family Hospital di Nazareth.
Donazione di un pulmino per il trasporto di persone diversamente abili a favore dell’Associazione Noi Come Voi Onlus di Galliate (Va).
Contributo per la ristrutturazione dell’Oratorio di Bettola di Pozzo d’Adda.
Fondazione Milan ha finanziato un anno di attività sportive presso il centro Lawrence House di Cape Town.
Donazione di 5 ventilatori meccanici di ultima generazione a favore dell’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Neonatale presso l’Ospedale Mangiagalli di Milano.
Contributo di 24.000 euro a favore della Fondazione Udinese per la Vita e la Lega Italiana Tumori di Udine.
Acquisto di tre pulmini donati a varie associazioni che operano nel territorio nazionale con raccolta fondi effettuata durante la festa di Natale del Milan del 2008.
Attualmente la Fondazione (di cui Leonardo ha ricoperto il ruolo di Segretario Generale) è impegnata nel progetto a favore dell’Ospedale dei Bambini Buzzi di Milano e nell’attività a favore della Fondazione Borgonovo nella ricerca contro la SLA.

Ho voluto elencare nello specifico tutta l’attività svolta dalla Fondazione per dimostrare la serietà e l’impegno che la “squadra” guidata da Leonardo ha profuso.
Per tutto questo mi sembra doveroso complimentarmi con Leo ed i suoi collaboratori per tutto il lavoro svolto e per i risultati ottenuti.
Ed allora, al momento della presentazione delle Dichiarazioni dei Redditi, mi sembra doveroso invitare i tifosi rossoneri a contribuire ai progetti in corso attraverso la Donazione del Cinque per Mille dell’Irpef a favore di Fondazione Milan Onlus

Questo il CUOR DI LEO che ci piace ricordare.
Il resto della storia? Fa parte del "lato oscuro" di ognuno di noi e che, solo quando esce, ci fa cambiar giudizio... ma, come ampiamente dimostrato, la storia di Leonardo sotto i nostri colori, non è tutta da buttare.

 

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