Le colpe di Montella....ma non solo!
Il mister ha le sue colpe e le sue responsabilità ma anche la società ha commesso i suoi errori
È vero che le partite vanno sempre giocate e che cominciano tutte da zero a zero, ma francamente era abbastanza prevedibile che la casellina dei punti sarebbe rimasta vuota per questa giornata. Il Napoli è la squadra prima in classifica, ma soprattutto ha l'organizzazione e gli uomini per battere in casa questo Milan, anche nella serata in cui non raggiunge i suoi abituali livelli di gioco. Serviva un miracolo per imprimere la svolta della stagione andando a vincere a Napoli, ma siamo una squadra che per caratteristiche per i miracoli non è attrezzata, anche perché siamo entrati in una fase di sterilità offensiva che sta diventando la cosa più preoccupante. Il miracolo, quindi, non ê arrivato, ma stavolta almeno abbiamo tenuto il campo con buona personalità e con dignità.
Milan in lenta crescita quindi, ma non può e non deve bastare. Urge assolutamente cominciare a cambiare passo, per evitare di dover buttare completamente la stagione. Montella non rischiava la panchina a Napoli, ma è chiaro che ci si aspetta assolutamente di più dal mister, perché se è vero che una squadra completamente nuova non si costruisce con un colpo di bacchetta magica, è altrettanto vero che dopo cinque mesi di lavoro lo stato di crescita doveva essere sicuramente un altro. Il mister ha le sue colpe e le sue responsabilità, inutile negarlo, soprattutto a questo punto della stagione la squadra dovrebbe avere maggiori certezze, trasmettere meno precarietà, in termini di modulo ed in termini di undici titolare. Montella ha le sue responsabilità, ma non dobbiamo commettere l'errore di considerarlo l'unico colpevole. La società ha lavorato in modo egregio sotto molti punti di vista, soprattutto perché si è resa conto che bisognava mettere mano al portafoglio e che la squadra ereditata dalla precedente gestione andava rifondata dalla testa ai piedi. Ha comprato molto, ed ha avuto il merito di comprare molti giocatori giovani, a cui ha poi deciso di affiancare qualche elemento di grande esperienza e carisma (che poi il loro rendimento sia stato finora al di sotto delle aspettative è un altro discorso). La società ha anche un altro merito, e cioè nel grande caos che ha investito Montella, ha sempre ribadito e confermato piena fiducia al tecnico campano. Comunque la si pensi (esonero o no), finché la società decide di tenere Montella è bene che difenda la sua scelta e la comunichi pubblicamente ai quattro venti, poiché non ci sarebbe niente di più deleterio che confermare un tecnico in difficoltà, lasciarlo in balia delle voci e delegittimato anche agli occhi della squadra.
Risulta però chiaro che la società ha commesso i suoi errori, che forse la sua campagna di rafforzamento è stata sopravvalutata, e che il campo ci sta facendo vedere che nella costruzione della rosa ci sono delle carenze che si stanno rivelando decisive (non abbiamo esterni che saltino l'uomo e che facciano gol). Da ultimo non nascondiamo le responsabilità dei giocatori, visto che in campo poi ci vanno loro. Se prendiamo a uno ad uno i nuovi acquisti, forse quelli presi li ricompreremmo tutti, ma proprio per questo non possiamo che constatare che quasi tutti (escluso Conti per ovvi motivi) stanno giocando ad un livello sicuramente inferiori alle proprie capacità. Biglia e Bonucci sono uomini che non devono dimostrare più niente, le cui caratteristiche e le cui doti sono notorie a tutti; ma allora proprio per questo si può e si deve pretendere da loro che alzino decisamente il livello delle proprie prestazioni. Si può pensare che l'allenatore abbia le sue responsabilità nel non mettere i giocatori in condizioni di dare il meglio, ma ciò non toglie che da questi giocatori è lecito aspettarsi molto di più a livello tecnico, di atteggiamento, di furore agonistico e, soprattutto, di determinazione e cattiveria sportiva. Elementi che spesso sono mancati clamorosamente, e senza i quali non si va da nessuna parte, anche con un allenatore diverso.
