Collovati, ex Milan e Inter fra le altre, ha lanciato una stoccata a Mirabelli

 

Milan deludente per i troppi acquisti? Mi permetto di dissentire

 

Collovati sostiene che il Milan stenti per la rivoluzione di mercato estiva, ma per i funerali ci sarà tempo…

 

 

Nonostante le ottime mosse finanziarie di Fassone e Co., il Milan di Montella ancora non convince sul campo. Il distacco dalle prime, specialmente dal quarto posto che assicurerebbe l’accesso a quella Champions tanto agognata dai tifosi rossoneri, è già consistente, e l’opinione pubblica si interroga, giorno dopo giorno, sulle motivazioni che hanno impedito ai rossoneri di imporsi sul campo dopo la roboante campagna acquisti estiva. Intervistato da ‘Supernews’, l’ex difensore del Milan Fulvio Collovati, sostiene che “[…] Il Milan (ndr) ha cambiato troppo in fase di mercato. Secondo me le squadre vanno costruite inserendo due o tre giocatori ogni anno al massimo”. Ma è questa considerazione sufficiente a spiegare il cammino deludente del Milan sin qui nella stagione in corso?

Partiamo dal presupposto che il bilancio di una campagna acquisti si fa, per lo meno, a fine stagione, e mai con la palla ancora in gioco. Molti giocatori acquistati da Massimiliano Mirabelli - Silva e Calhanoglu su tutti - provengono da campionati esteri, diversi dalla Serie A, laddove la questione tattica è di prima considerazione. Tali giocatori, come spesso la storia ha insegnato, tendono a “deludere” inizialmente nella prima stagione in A, per poi “esplodere” nelle stagioni seguenti. Se Silva continua ad avere uno score invidiabile in Nazionale, condito da gol e giocate in Europa League, lo stesso non si può dire per Calhanoglu, il quale sta attraversando un motivo di profondo appannamento anche con la Nazionale Turca. Certo, l’ex Bayer non sarà mai stato un fenomeno per dinamismo e continuità di rendimento, ma con la maglia del Milan è apparso quasi sempre disorientato e diverso dal giocatore ammirato in Germania, dotato di piedi meravigliosi e capace di segnare da ogni posizione.

Anche Ricardo Rodriguez, come Musacchio, ha visto le sue prestazioni ridimensionarsi dopo le incoraggianti prime uscite estive con la maglia del Milan. Il terzino svizzero è stato, però, assoluto protagonista nella conquista del Mondiale da parte della sua Nazionale, ed è lecito aspettarsi da lui un rendimento migliore nelle prossime uscite.

I più deludenti, per ovvi motivi, sono stati Lucas Biglia e Leo Bonucci, giocatori chiamati a far fare al Milan il salto di qualità necessario per avvicinarsi alle zone alte. Se il mediano argentino ha patito una carenza di condizione, culminata nell’infortunio che l’ha tenuto fuori di recente, il capitano rossonero ha fatto vedere segnali incoraggianti nell’ultima uscita col Sassuolo.

Gli unici due acquisti che hanno fatto, nel complesso, bella figura nei primi due “mesi” di nuovo Milan sono Kalinic e Borini, un italiano di nascita ed un italiano d’adozione. Per motivi diversi, però, i due attaccanti non sono riusciti a lasciare il segno nella stagione sin qui difficile giocata dal Milan.

Nel complesso, non ci sentiamo di dare del tutto torto a Collovati, ma la profonda e rapida rifondazione portata avanti da Mirabelli era richiesta da ogni tifoso rossonero. Una squadra come il Milan di solito non aspetta, ma ci vorrebbe un certo grado di comprensione nei confronti di giocatori lanciati nella nostra difficile realtà. Bruciare giocatori con giudizi troppo affrettati è un errore che i piani alti dei rossoneri non devono assolutamente fare.

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