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Motivazioni e personalità

 

 Carattere, personalità e intraprendenza mancano più dell'organizzazione tecnico-tattica. E' colpa di Montella?

 

 

La domanda, oggi, in conferenza gli è stata posta. "I giocatori appena sbagliano una giocata si vede che sono persi, impauriti. Perchè accade questo?". La risposta di Montella è stata, come spesso accade, evasiva. 

Ma il problema in questione sembra esserci. Poca personalità, paura nelle giocate, peso della pressione quasi inostenibile. E' anche, e forse sopratutto, questo il problema del Milan attuale. 

 

Ma è Montella che non sa trasmettere le giuste motivazioni ? E' Montella che non da sicurezze in tal senso ? 

A vedere il Milan dello scorso anno, non si direbbe. Anzi. Era proprio la caparbietà e l'unione la caratteristica principale e migliore del primo Milan allenato dall'allenatore campano. Un Derby recuperato da 0-2 con le unghie e con i denti, la gara di Bologna vinta in 9 contro 11, il pareggio importantissimo arraffato in casa della Lazio, la vittoria di Doha. Di esempi ce ne sarebbero molti altri. Ma tutti ci portano a ricordare lo spessore a livello di temperamento, personalità e carattere. Quello che mancava era la tecnica e la qualità.

 

Ora, questa, sembra essere arrivata. In compenso, la fragilità di moltissimi giocatori ha preso il sopravvento nell'aspetto prettamente psicologico del gruppo. Pochi, in campo, hanno la personalità richiesta per questo livello. 

Si pensava che l'esperienza di Bonucci, Biglia e Kalinic potesse trainare un gruppo giovane e da formarsi. Anche loro tre, tuttavia, sono stati inglobati dallo status di perenne depressione ed incertezza che attanaglia questo Milan. 

Il tutto si traduce in campo. Basti vedere il primo tempo con l'Aek. Nessuno che si prendesse la responsabilità di una giocata, nessuno che avesse il carattere di trainare la squadra. 

Montella deve quindi, oltre a trovare la quadratura tecnico-tattica alla sua squadra, trovare, anzi ritrovare, lo spirito battagliero e caparbio che deve contraddistinguere una squadra che ambisce a posizioni di veritce. Gli esempi di Lazio ed Inter, che hanno rose sullo stesso livello di quella rossonera, sono lampanti. 

Altrimenti toccherà probabilmente a Gattuso cercare di trovare il bandolo della matassa. Ma, in questo senso, all'ex numero 8 rossonero, non c'è proprio nulla da insegnare.

 

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