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Statistiche e paradossi

 

I numeri aiutano a valutare un momento ma le contraddizioni sono dietro l'angolo

 

 

Ci si aggrappa anche ai numeri. C'è gente che per mestiere deve estrapolarli e sempre per mestiere deve sottoporceli.
L'ultima statistica venuta fuori è che il Milan è una delle squadre che corre di meno in serie A. Esattamente 18° per media di km percorsi in partita e il primo rossonero nella graduatoria individuale è Frank Kessiè appena 26°.
Tutto questo da spunto ad un sacco di riflessioni e quella più immediata è che la mancanza di corsa è la causa della mancanza di gioco o viceversa, se volete.

Si, ragionamento francamente logico, ma approfondiamo il concetto facendo degli esempi comparativi. Il primo riguarda direttamente il Milan. Anche l'anno scorso, anche nel girone d'andata dove il primo Milan "Montelliano" era indicata come la squadra rivelazione del campionato, i rossoneri erano quelli che correvano meno. Ma non basta, il secondo esempio, a proposito di squadre rivelazione, e che chiedendo in giro quale fosse la squadra che giocasse meglio nella scorsa stagione difficilmente non risponderebbe Atalanta. Il 3-5-2 di Gasperini avevamo già imparato a conoscerlo a Genova e l'anno scorso credo abbia raggiunto la dimensione definitiva permettendo all'Atalanta una meritatissima quanto sorprendente qualificazione Europea. Eppure l'Atalanta era una delle squadre che correva di meno. Lo stesso Montella fece una battuta su questo proprio alla fine del match di San Siro finito 0-0 accusando la squadra di Gasperini di correre meno di tutti perchè molto fallosa. Una statistica non probatoria, quella dei km percorsi, che diventa addirittura paradossale se si valuta il numero dei tiri verso lo specchio della porta dove il Milan è dietro solo al Napoli.
L'immenso Roberto Baggio, uno dei giocatori che inventava calcio dal nulla diceva che "è meglio far correre la palla, lei non suda". Pensate al torello, quello che corre di più è quello che la palla la insegue senza prenderla. Sacchi ed Ancelotti ci hanno costruito anni di vittorie facendo correre gli avversari dietro la palla.

Morale della favola: il Milan corre poco ma conclude tanto, quindi al massimo corre male. Va semplicemente ottimizzato decisamente meglio quanto prodotto, e tale risultato lo si raggiunge solo con abnegazione, tanto tanto lavoro ed un pizzico di fortuna, che spesso e volentieri si dimentica di noi.

 

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