mirabelli

 

Anche Mirabelli ha diritto di sbagliare!

 

Si passa da una sentenza ad un'altra con una facilità che fa paura, senza un briciolo di coerenza

 

 

Se fosse per il tifoso di calcio il programma olimpico si arricchirebbe di una nuova disciplina: il getto del bambino con l'acqua sporca. Si passa da una sentenza ad un'altra con una facilità che fa paura, senza un briciolo di coerenza, perché questa nel mondo del pallone non esiste. Ad agosto Fassone e Mirabelli provocano un orgasmo dietro l'altro, per qualsiasi cosa che fanno: sono due fighi assoluti, anche quando si soffiano il naso, e giù ad osannare il giorno del closing che ci ha portato questi nuovi dirigenti e, soprattutto, ci ha liberati dai vecchi. Non parliamo dei nuovi acquisti, tutti belli e tutti bravi, tutti funzionali alla nuova rosa che deve puntare gioco forza alle prime quattro posizioni. Montella? Ottimo averlo confermato, per dare continuità con la passata stagione. L'importante è che cambi modulo, tutti per il 3-5-2, perché il 4-3-3 non serve ad un cazzo con questi giocatori. A distanza di pochi mesi nulla è come prima. Campagna acquisti sopravvalutata come tutti (o quasi) i nuovi acquisti, Montella deve essere esonerato all'istante ed il 3-5-2 non va bene per i giocatori a disposizione, soprattutto dalla cintola in su. E per finire via anche Mirabelli! Se la squadra va male, non ha un gioco e non ottiene risultati allora è responsabile anche il direttore sportivo, e quindi via (muoia) Sansone e tutti i filistei. Tanto più che dopo le dichiarazioni del pre Milan-AEK è chiara la spaccatura con il tecnico Montella, ed è altrettanto chiaro che quelle dichiarazioni non sono di certo utili per rasserenare un ambiente in evidente stato di confusione. Ed allora Mirabelli è inadeguato, anche perché non sa neanche parlare italiano. 

Eh no cari amici, qua non ci sto per niente, e grido giù le mani da Mirabelli. Se dobbiamo dare tempo ai nuovi giocatori di adattarsi ad un nuovo campionato e ad un nuovo ambiente, se dobbiamo concedere a qualsiasi allenatore il tempo necessario e fisiologico per creare un gruppo e dare un gioco alla squadra, allora bisogna anche dare il tempo a Mirabelli di imparare a fare il Direttore Sportivo a questi livelli. Massimiliano Mirabelli è uno che di calcio ne capisce, i giocatori li osserva tutti dal vivo e li compra dopo un lungo periodo di osservazione, senza usare almanacchi oppure per il semplice fatto che appartengano alle scuderie dei procuratori amici. In più ha dimostrato di poter trattare e chiudere affari con tutti i più grandi procuratori esistenti, Mendes in primis. Ecco, forse al momento gli riesce meglio fare lo scouting che il DS a 360 gradi, ma la cosa certa è che ne capisce e molto di calcio. Ed io preferisco senza ombra di dubbio avere in società gente competente ma che può e deve ancora migliorare per diventare un ottimo dirigente, piuttosto che avere uno che sia impeccabile sul piano della comunicazione ma che non distingue un puro sangue da un brocco.

Mirabelli deve migliorare, deve imparare quando è il momento di dire le cose e quando invece è il caso di stare zitto per non minare un ambiente che è già poco sereno. Questo anche se dice cose che nella sostanza sono veritiere e condivisibili (oltre che ovvie), come quelle dette l'altra sera nel pre di una gara di EL. Tuttavia lui deve imparare a dosare i tempi ed i modi della comunicazione, limitandosi al minimo indispensabile poiché c'è già chi in società è deputato a parlare e fare comunicazione (Fassone e Guadagnini). Stia tranquillo Massimiliano, il modo per mettere in evidenza la bontà del suo lavoro c'è e non c'è bisogno di parlare per farlo notare. Faccia come quest'estate, lavori pancia a terra senza rilasciare dichiarazioni, che tanto non serve. Guardi l'esempio di Paratici, uno stimato da tutti per quello che fa ma di cui non conosciamo neanche la voce. Mirabelli si è immerso in un nuovo ruolo e quindi ha il diritto anche lui di sbagliare, ma è giusto dargli il tempo di diventare nel Milan (e non altrove) un grande dirigente. Ed abbia pazienza, perché poi a fine anno (e non adesso) tireremo le somme sul suo lavoro, quando sarà chiaro a tutti quali giocatori che ha portato al Milan sono buoni e quali invece non lo sono affatto. E forse ci accorgeremo, ne sono sicuro, che di errori quest'estate ne ha commessi pochi.

 

 

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