donnarumma

 

Di Baresi ce n'è uno

 

Bandiera o bacia-maglia? La differenza sta tutta lì, essere Milanisti o milanisti. Basta dirlo, basta esser chiari

Che c'è di male nel dichiarare di "aver coronato un sogno", di aver "sempre sognato di giocare nella squadra del cuore", nel baciare il simbolo della propria squadra in faccia al tifo avverso... nulla!
Così come non c'è nulla di male nell'aspirare a guadagni maggiori, a seguire i consigli che ritieni più giusti per te, a pensare più per te che per la tua azienda.
Non c'è nulla di male e, tantomeno, si è una persona più o meno rispettabile a seconda di quale posizione, delle due dette prima, prendi.
Ma se questo vale nella vita... non vale nel calcio.
Nel calcio non puoi, se aspiri ad essere una bandiera e ne hai tutte le caratteristiche, tentennare. Giurare amore e guardare cosa offrono le altre.

Franco Baresi dichiarò il suo Milanismo e rimase, senza se e senza ma.
In un Milan, nemmeno lontano parente di questo, alternando l'anonimato in serie A con l'onta della serie B, disse "io resto!"
Aveva davanti a se ponti d'oro che partivano da Torino (Juventus) e che gli agevolavano la traversata del Naviglio (Inter). Lui non ebbe dubbi, non tentennò, non tenne "il suo popolo" col fiato sospeso temendo la sua perdita.
Franco Baresi è, più che per le sue immense doti di calciatore, diventato il Milan! E lo è diventato nei fatti... le parole non bastano.

Sia chiaro, Mino Raiola fa bene il suo lavoro e lo fa in modo lecito secondo le regole che glielo consentono. Niente da dire, se non il fastidio quando si tratta di un rossonero... è la dura legge del calcio moderno.
Anche Donnarumma deve fare il suo. Deve guardare ai propri interessi. Ha il diritto di scegliere il proprio futuro come meglio crede.
Quello che non deve fare Gigio (ancora voglio chiamarlo così) è giocare con i sentimenti dei propri tifosi. Non può non sapere che i suoi tifosi temono di perderlo e uscire, mentre si reca a Coverciano, con un "vedremo, vedremo", non aiuta, non è da (futura) bandiera.
Non puoi battere la mano sul petto, baciare la maglia e poi... "vedremo". Non lo puoi fare per rispetto dei tuoi tifosi e di te stesso, non lo puoi fare mentre baci quella maglia.

La "bandiera Gigio" che fino a ieri sventolava orgogliosa nel cielo rossonero, oggi è mossa da una leggera brezza, a guardarla bene porta su di se anche qualche schizzo di fango.
Sui social, gli stessi tifosi che prima non volevano sentir ragioni, oggi cominciano a sentirsi delusi... avevano sperato in un novello Franco Baresi.
Ma c'è ancora tempo. Il ragazzo è giovane ed è normale che si senta smarrito tra il suo "cuore rossonero" e le parole del suo sommo consigliere.
Speriamo che il forte vento della passione rossonera riprenda a soffiare e gonfiare, orgogliosa, quella bandiera da porre accanto a quella di Baresi.

Non dimentichiamoci però che, comunque vada, la firma sul contratto (rinnovo o cessione) la dovrà mettere Gianluigi Donnarumma e nessun altro.
Da vecchio innamorato di calcio, delle bandiere e del Milan, mi auguro di non ritovarmi a dire "Di Baresi ce n'è uno, tutti gli altri son nessuno"
Dai Gigio, rinnova 'sto ca... di contratto e riprenditi l'amore dei tuoi tifosi.

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