Berlusconi posa con il nuovo Presidente del Milan

 

Se neanche chi ha fatto la storia può esprimere la propria opinione...

 

Perchè le parole di Berlusconi, condivisibili o meno, non possono generare una sollevazione popolare

 Le parole pronunciate in privato in ambienti politici da Silvio Berlusconi, e raccolte dal “Corriere della Sera” hanno fatto molto rumore a poco più di una settimana da un derby che sarà cruciale per il futuro di Montella e del Milan. L’ex presidente rossonero ha confidato le proprie perplessità circa la campagna acquisti condotta da Fassone e Mirabelli, la gestione del campo di Montella e la fascia di capitano affidata a Bonucci. Infine, sempre secondo le stesse indiscrezioni, l’ex Presidente del Consiglio avrebbe anche manifestato un certo malumore circa la cancellazione del Trofeo Berlusconi.

I pensieri di Silvio Berlusconi manifestano indubbiamente l’amarezza del “Cavaliere” per essere stato costretto a liberarsi della sua creatura, quel Milan prelevato in un’aula di un tribunale e portato sul tetto del Mondo. Se poi ci aggiungiamo che, più volte, nei mesi precedenti alla cessione al gruppo capitanato da Yonghong Li, l’ex Presidente rossonero aveva sottolineato di accettare di vendere solo per riportare il Milan tra i top club Mondiali, il quadro è chiaro. La rosa è rifondata, ed i risultati per ora non arrivano, nonostante le ingenti risorse investite per rafforzare il gruppo a disposizione di Montella, e Berlusconi, in qualità di tifoso rossonero, ha il sacrosanto diritto di manifestare il suo disappunto, specie in una confidenza privata fatta a compagni di partito.

Checchè i diversi quotidiani sportivi vogliano far credere al tifoso rossonero, già allarmato dal brutto periodo attraversato dal Milan, non c’è dunque una spaccatura tra vecchia e nuova proprietà. Discorsi su tempismo e dichiarazioni destabilizzanti, non hanno quindi senso.

 

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