bonucci

 

Leo, così non va...

 

L’avvio di Bonucci non è stato dei migliori, al Milan serve l’aiuto del suo capitano

 

 

Cosi non va, Bonucci lo sa bene. Lo ha ammesso chiaramente nell’odierna conferenza stampa pre Milan-Rijeka, nella quale ha dichiarato “so che devo dare di più”. Il capitano rossonero ha voluto inoltre chiarire di non essere il “responsabile” del cambio di modulo, il tanto atteso passaggio di Montella dal 4-3-3 al 3-5-2, confermando di trovarsi bene sia in una difesa a 3 che in una difesa a 4. Un intervento non casuale quello di Bonucci, che riconosce il non eccelso rendimento di questo avvio di stagione. Nessuno vuole puntare il dito contro Bonucci. Proprio da queste parti, solo pochi giorni fa, scrivevamo dell’eccessivo accerchiamento mediatico creatosi contro l’ex difensore bianconero, segnalando come ogni prestazione fosse analizzata ai raggi X, una cosa alla quale il capitano rossonero non era abituato.

Ed è proprio l’essere capitano il fattore chiave del momento di Bonucci. Nei giorni scorsi, sul Corriere dello Sport, si è parlato di presunti attriti nello spogliatoio, molti giocatori sarebbero scontenti dell’eccessiva foga agonistica di Bonucci. Una notizia che non trova conferme, anche perché viene spontaneo porsi una domanda. Se Bonucci fosse davvero ritenuto ingombrante da alcuni giocatori, che reazioni avremmo avuto all’arrivo di un’eventuale Ibrahimovic? Il carisma di Bonucci, per quanto importante, è senz’altro distante da quello del calciatore svedese. Parliamo di calciatori fondamentali per le rispettive squadre, che lo spogliatoio non può che sostenere, sono infatti quelli che ci mettono la faccia sempre, (come sta facendo Bonucci), e che contribuiscono al raggiungimento dei rispettivi traguardi.

Ci rifiutiamo di credere che si sia sopravvalutato l’acquisto di Bonucci. Il giocatore, nonostante qualche uscita a vuoto, ha dimostrato di saper guidare la difesa e di saper impostare l’azione. Domenica contro la Samp le responsabilità del 1° gol sono probabilmente più di Zapata, reo di non marcare adeguatamente il suo omonimo doriano. Tornando indietro di una settimana, precisamente a Milan-Udinese, il gol friulano nasce da un grave errore di Romagnoli, che fa da assist-man a Lasagna. Forse non è stato un avvio grandioso quello di Bonucci, ma allo stesso tempo non vi sono stati particolari errori. Si è forse creata un’eccessiva attesa e un’attenzione particolare ad ogni singola sbavatura. Non va poi dimenticato l’arrivo in un nuovo gruppo, ancora in costruzione, ben distante dalla più rodata Juve. Migliorare si può, e si deve, il primo a saperlo è proprio Bonucci.

 

 

 

 

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