Non è ancora Primavera
La disfatta dell'Olimpico ha evidenziato lo stato ancora acerbo del giovane terzino rossonero, al ruolo da titolare in una grande squadra.
Questo non vuole essere un articolo distruttivo nei confronti di un bravo ragazzo come Davide Calabria. Un nostro ragazzo innanzitutto: nato, cresciuto e fatto (o quasi) calcisticamente nel Milan, con tutta la trafila delle giovanili fatta in rossonero, fino ad arrivare alla presenza stabile in Prima Squadra; un ruolo di primo piano anche nella Under 21 di Di Biagio; insomma, un giocatore con i colori rossoneri nel sangue. Un giocatore nel quale il Millan crede, ma che all'Olimpico di Roma ha dimostrato una certa inadeguatezza alle grandi partite. Ora, chiaramente, le mie sono parole da prendere con le pinze, sia chiaro. Calabria probabilmente soffre di quella "malattia" chiamata incostanza, che molto spesso fa apparire brocchi anche giocatori che in realtà hanno un potenziale ben diverso.
Da quando è entrato in Prima Squadra, il giovane Davide non è mai stato impiegato con una certa costanza; sempre chiuso o da Abate prima, e da Conti adesso. La non abitudine al giocare con continuità la si è vista totalmente nella sfida con la Lazio. All'Olimpico c'era un ragazzo spaesato e in confusione; distratto e poco lucido. Sulla sua fascia di competenza, quella destra, infatti sono nati i maggiori pericoli e almeno due goal della Lazio. Una prestazione molto insufficiente, e che dovrebbe far riflettere. Ma non era meglio mandare il ragazzo in prestito in qualche squadra di Serie A, per dargli l'opportunità di giocare titolare una stagione, piuttosto che impiegarlo ogni tanto, in base alle condizioni fisiche di Abate e Conti?
Certo, ai posteri è facile fare commenti negativi. Ormai è andata, e Davide avrà sicuramente la possibilità, almeno fino a Gennaio, di smentire questo articolo a suon di buone prestazioni; per confermare quelle idee di Montella, che gli hanno permesso di rimanere a Milanello anche in questa stagione.
