Calhanoglu

 

Calhanoglu e non solo...

 

Nelle prime due partite titolare come mezzala, ieri addirittura in panchina. Il numero 10 rossonero ha bisogno di una collocazione tattica diversa

 

Dopo sei vittorie su sei con avversarsi modesti arriva il tonfo, 4-1 in casa della Lazio, ma il campanello d'allarme era già suonato in casa contro il Cagliari prima della sosta.

Questo Milan non ha soluzioni di gioco e usa un modulo per niente consono alle caratteristiche dei giocatori in rosa, ma questo sembra averlo capito anche Vincenzo Montella visto che a fine partita ha dichiarato che la squadra Giovedì passerà finalmente alla difesa a tre, ovviamente è da vedere se lo farà in maniera stabile oppure no.

 

Proprio quel Vincenzo Montella che tanto bene ha fatto la scorsa stagione portando la squadra al sesto posto vincendo la Supercoppa contro la Juventus. Ma se la scorsa stagione aveva mille attenuanti causa una rosa non all'altezza, oggi ne ha pochissime visto che l'organico che gli è stato messo a disposiozione, pur presentando inevitabilmente qualche lacuna visto l'immpossibilità di colmarle tutte in un solo mercato, è nettamente competitivo per entarare in Champions League.

Quello di ieri è stato uno spettacolo a dir poco indecoroso, sembrava di rivere l'incubo del Milan degli ultimi anni. Le scelte di formazione sono state incomprensibili: fuori Silva, Bonaventura, Abate, Calhanoglu e Kalinic con dentro Montolivo, Calabria, Borini e Cutrone (che comunque fino ad ora ha meritato di giocare). Se poi ci mettiamo che anche i vari Suso e Kessie non ne hanno indovinata mezza ecco la frittata completa.

 

La speranza è che questa sconfitta abbia fatto scattare qualcosa nell'ambiente milanista, ma soprattutto nella testa di Montella. Questa squadra è fatta e finita per giocare a tre dietro, soprattutto per sfruttare l'investimento fatto su Bonucci ed evitare di giocare con le ali visto che in rosa solo Suso può far bene quel ruolo.

Una difesa a tre con quattro centrocampisti e due trequartisti dietro ad una punta potrebbe valorizzare al massimo anche le caratteristiche di Calhanoglu visto che il ruolo dietro la punta è il suo ruolo naturale.

Il turco manca di condizione fisica, ma è un giocatore di talento su cui il Milan ha investito e quindi non avrebbe senso non puntarci, ma sopratutto sfruttarlo in maniera errata (mezzala o esterno d'attacco) è quasi un delitto.

 

Un incidente di percorso può capitare e con ogni proababilità ne capiteranno altri, ma questa deve essere la stagione della svolta e il Milan, ma sopratutto Montella, non possono assolutamente fallire.

 

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