Il mercato resta da incorniciare
Attenzione a sottovalutare la rosa messa a disposizione di Montella, in grado di lottare per il vertice anche senza top
230 milioni € la cifra investita dal Milan nel calciomercato estivo 2017. Una somma mostruosa, la più alta mai investita in una singola finestra di mercato da una squadra in Serie A e che fino a qualche mese fa era utopia anche per il più ottimista fra i tifosi rossoneri. Come dichiarato a più riprese da Marco Fassone, l’idea della società è stata quella di rifare quasi del tutto la squadra inserendo ben 11 nuovi giocatori rispetto alla scorsa stagione. Una scelta apprezzata e condivisa dalla quasi totalità del tifo milanista, preferendo questa strada a quella dell’inserimento di 3-4 nuovi innesti, magari di caratura più elevata ma che non avrebbero sopperito a tutte le lacune della squadra.
E’ stata mantenuta la promessa di consegnare a Montella il 70% dei nuovi acquisti al raduno ed è arrivato il top player di cui l’amministratore delegato aveva parlato il giorno della finale di Champions League fra Real Madrid e Juventus; il riferimento è alla dichiarazione “arriveranno 1-2 giocatori del livello di Morata”. Morata che in quel momento era un obiettivo di mercato concreto, poi naufragato per una scelta diversa del giocatore spagnolo, ma che nelle idee del Milan rappresentava un giocatore in grado di fare la differenza, il cosiddetto top player. Inaspettatamente quando tutti si attendevano il grande colpo nel reparto d’attacco, Fassone e Mirabelli si sono inseriti nella frattura creatasi fra Bonucci e Allegri portando in rossonero l’ex difensore bianconero. Il mercato è fatto anche di opportunità, di situazioni inimmaginabili solamente il giorno prima e soffiare il difensore italiano più forte alla squadra da 6 anni consecutivi con lo scudetto cucito sul petto rappresentava un’occasione ghiottissima.
Dopo l’acquisto di Bonucci il mercato rossonero ha subito una brusca frenata col solo arrivo di Nikola Kalinic nel mese d’agosto nonostante le parole di Fassone facessero intendere altro. Probabilmente l’unico errore del nuovo AD rossonero nei suoi primi 5 mesi al Milan. I tifosi rossoneri hanno sognato per quasi tutto il mese di agosto l’arrivo anche di un grande giocatore in attacco coi nomi di Aubameyang, Belotti e Diego Costa che stuzzicavano la fantasia; così non è stato, ma non scalfisce di una virgola quanto di ottimo è stato fatto fra giugno e luglio. Le difficoltà nelle cessioni di Bacca e Niang e le mancate partenze di Sosa e Gustavo Gomez hanno poi fatto il resto, non consentendo di racimolare quel gruzzoletto di soldi che avrebbe magari consentito un ultimo colpo.
Un mercato in uscita che ha visto comunque il Milan realizzare discrete plusvalenze (De Sciglio, Niang e Lapadula) per giocatori ormai fuori dal progetto tecnico. Restano un mercato fantastico, al di sopra di ogni più rosea aspettativa, l’entusiasmo contagioso davanti a Casa Milan il giorno dell’arrivo di Leonardo Bonucci in rossonero e soprattutto le 65000 persone portate a San Siro il 3 agosto per un preliminare di Europa League. Quest’ultimo aspetto rappresenta la più grande vittoria della nuova società, aver riacceso la passione rossonera che non ha fatto mancare il suo supporto anche nelle due successive gare casalinghe con 90000 spettatori presenti in totale per le sfide contro Škendija e Cagliari. Proprio i 50000 accorsi per la partita contro i rossoblù rappresentano un piccolo record, infatti era da maggio 2013 (in quell’occasione contro il Torino) che per un match casalingo del Milan non c’era un simile afflusso di pubblico in una sfida non di cartello, quindi escluse Inter, Juventus, Lazio, Napoli, Roma e Fiorentina. L’auspicio è che questo entusiasmo non si affievolisca, saranno determinanti i risultati come sempre perché le vittorie aiutano a portare la gente allo stadio. Un San Siro pieno il più possibile anche contro le cosiddette “piccole” può essere un fattore in questa stagione che deve riportare il Milan in Champions League dopo 4 stagioni di assenza dalla massima competizione continentale.
